La notizia era nell’aria da mesi, ma adesso a darne conferma è Matteo Salvini, segretario della Lega: Paolo Damilano, alla guida della griffe del Barolo, sarà il candidato sindaco di Torino, probabilmente di tutto il Centrodestra. Le trattative, in questo senso, andranno avanti nelle prossime settimane, ma quello di Damilano sembra il profilo giusto, in grado di mettere d’accordo tutti, dalla stessa Lega a Forza Italia. Un candidato in pectore, che potrebbe sciogliere le riserve - ammesso che ce ne siano - già nelle prossime ore, dopo l’incontro con il leader della Lega. Damilano, che dal 2013 è presidente della Film Commission Torino Piemonte, e che, con il gruppo di famiglia, controlla marchi identitari della storia della città, come il Pastificio Defilippis e il Bar Zucca, per decenni punto di ritrovo dei torinesi, ripercorre così - fatte le debite proporzioni - le orme di due statisti come Camillo Benso di Cavour e Luigi Einaudi.
Il Conte di Cavour, nato a Torino, è stato il primo Presidente del Consiglio dei Ministri del Regno d’Italia, nel 1861, ma anche grande cultore e produttore di vino. Al Castello di Grinzane Cavour, uno dei luoghi simbolo della storia dell’Italia unita, alternava l’operosità politica a quella pratica, tra i filari che circondano il castello, oggi sede dell’Enoteca Regionale Piemontese Cavour. Dalle Langhe vitate arriva anche il secondo Presidente della Repubblica, Luigi Einaudi, in carica dal 1948 al 1955: nel 1897 aveva acquistato la settecentesca cascina di S. Giacomo, primo tassello dei Poderi Einaudi, ancora oggi una delle aziende di riferimento di Dogliani. E chissà se la carriera politica di Paolo Damilano, che, in tarda primavera, correrà per diventare sindaco del capoluogo piemontese, sarà sul solco dei due celebri Presidenti-vigneron.
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