
Ci sono luoghi, più di altri, in cui la storia del vino si intreccia ad altre storie a loro modo leggendarie. Come la Tenuta di Artimino, in provincia di Prato, con vista su Firenze, in una splendida Villa Medicea, contornata da 700 ettari di terreni, di cui 70 a vigneto (che abbiamo raccontato qui), oggi guidata da Francesco Spotorno Olmo e Annabella Pascale, nipoti di Giuseppe Olmo, che fu celebre corridore e ciclista degli Anni Trenta del Novecento, prima (suo il record dell’ora nel 1935, a 45,090 km/h, cifra che dà il nome anche ad una bottiglia speciale dedicata a questa memoria, ma che fu anche medaglia d’oro olimpica nel 1932, e vincitore, tra l’altro, di ben venti tappe del Giro d’Italia), e poi, dopo la Guerra, fondatore della fabbrica di biciclette Olmo, da cui è nato un gruppo che è tra i leader nella produzione di poliuretano, ma impegnato anche nel fronte del turismo di montagna in Valsassina, in Lombardia, oltre che, ovviamente, in Toscana, con Tenuta di Artimino. Ebbene, proprio nella tenuta toscana, nella storica Villa La Ferdinanda, è stata ufficialmente presentata la “Fondazione Giuseppe Olmo”, un’iniziativa promossa dalla famiglia Olmo con l’obiettivo di diffondere cultura, sostenere l’innovazione e valorizzare il patrimonio storico, artistico e ambientale.
“La Fondazione, riconosciuta come Ente del Terzo Settore, nasce per custodire e tramandare l’eredità di Giuseppe Olmo, figura simbolo del Novecento italiano, campione di ciclismo, atleta olimpico, imprenditore visionario e filantropo. Il progetto si pone come un ponte tra passato e futuro, capace di coniugare tradizione e innovazione, cultura e impresa”, spiega una nota. “Questa iniziativa - sottolinea Annabella Pascale, che guida Villa Artimino ed è presidente della Fondazione - nasce con l’intento di creare un progetto comune tra le generazioni presenti e future della famiglia Olmo, mirato a tramandare, sviluppare e rappresentare i valori familiari e del gruppo attraverso attività di ricerca scientifica e storica, oltre a iniziative culturali, sociali e filantropiche. Un testimone affidato a ognuno di noi per continuare a valorizzare la storia iniziata da mio nonno Giuseppe Olmo, oggi divenuta una grande eredità valoriale, industriale e culturale italiana”.
La Fondazione, aggiunge la nota, si articola attraverso una struttura organizzativa dinamica, su un modello hub & spoke, che permette di coordinare attività e progetti in sinergia con istituzioni, aziende e centri di ricerca. Il Cda, nominato dalla famiglia Olmo, di cui sono parte i consiglieri Francesco Spotorno Olmo e Filippo Olmo, è composto da esponenti del mondo accademico, culturale e imprenditoriale. La Commissione “Cultura del territorio” è affidata alla direzione del professor Attilio Scienza, mentre la Commissione “Cultura d’Impresa” è affidata alla direzione del dottor Franco Achilli. Gli organi direttivi della Fondazione comprendono il Comitato di Orientamento, coordinato dal dottor Vincenzo Ercolino, incaricato di definire le strategie e supervisionare l’attuazione dei programmi biennali. Il primo appuntamento della Fondazione sarà realizzato, in collaborazione con La Milanesiana di Elisabetta Sgarbi, che il 30 maggio sarà ad Artimino, alla Villa La Ferdinanda, con una tappa del suo calendario dedicato a musica, arte e letteratura, con la partecipazione di illustri artisti e di un Premio Nobel.
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