02-Planeta_manchette_175x100
Consorzio Collio 2025 (175x100)

“Abbiamo fatto il vino italiano, ora dobbiamo fare gli italiani del vino, trovando un messaggio comune, facendo rete tra operatori”. Il messaggio di apertura di “Wine2Wine”, forum di Vinitaly, Federvini e Unione Italiana Vini (Verona, 3-4 dicembre)

Italia
Giovanni Mantovani dg Veronafiere

Il vino italiano è diventato importante nel mondo, nonostante atavici nodi ancora non sciolti, come quello della frammentazione del tessuto imprenditoriale, della scarsa capacità di fare squadra, e così via. “Insomma, si può dire che abbiamo fatto il vino italiano, ora dobbiamo fare gli italiani del vino”, ha detto, parafrasando Massimo d’Azeglio, Sandro Boscaini, presidente Federvini, nell’apertura di “Wine2Wine”, il forum di Vinitaly, in collaborazione con la stessa Federvini ed Unione Italiana Vini, di scena il 3-4 dicembre a Verona (www.wine2wine.net).

Un progetto “che nasce dalla necessità di dialogo, formazione e condivisione delle esperienze dei protagonisti del mondo del vino - ha detto il dg VeronaFiere Giovanni Mantovani - e l’ambizione è di creare un momento dove si parla e ci si confronta su quello che ruota intorno e nel mondo del vino, escluso il prodotto, che tanti altri momenti di visibilità e approfondimento. Si parla di business, quindi, di formazione e di networking, che sono temi fondamentali, perché nel mondo la competizione è sempre più alta. Ma il nostro vero nemico - ha aggiunto Mantovani - non sono tanto i competitor internazionali, quanto la divisione interna, il pensare che ancora, qualcuno, ce la possa fare da solo. Dobbiamo costruire, anche qui a “Wine2Wine”, un modo di agire insieme, un messaggio comune da raccontare al mondo, dove i player del vino italiano devono essere prima alleati, e pi, giustamente, competitor. É uno strumento che aggiungiamo a Vinitaly, a Vinitaly Tour, all’International Wine Academy, a Vinitaly Wine Club, per completare il percorso”.
“Il vino italiano è diventato una cosa grande ed importante nel mondo, ma in un momento in cui il quadro generale cambia a velocità incredibile - ha aggiunto Boscaini - è fondamentale che ci scambiamo idee, che ci sintonizziamo sulla stella lunghezza d’onda, trovando una linea comune tra tutte le professionalità di questo settore. Ed è per questo che un momento come “Wine2Wine” è importante. Perché se non si fa rete, pur nel rispetto delle singole peculiarità, se ognuno va per conto suo, ci limitiamo da soli. Anche in vista di Expo2015, dove ci giochiamo tanto della nostra reputazione, non solo come mondo del vino, ma come Paese capace, moderno, coeso, pronto ad un palcoscenico così importante, che capita una volta ogni molti decenni. E sarà un momento decisivo anche per dare un nuovo impulso all’export, così importante per noi, che è cresciuto costantemente negli ultimi anni, e che mostra vitalità, dai dati che abbiamo, anche nel 2014. Anche grazie alla selezione che fanno Doc, Docg e Igt, che ormai sono il 49% del nostro export. Che rimane per la metà in Europa e metà va extra Ue, dove abbiamo fatto tanto, ma dove dobbiamo aggredire meglio mercati come la Cina, perché il grosso del nostro business lo facciamo sempre sui soliti mercati, come Usa, Germania, Canada, Uk e così via. Pensando a strumenti semplice, come la semplificazione delle etichette, che sono il nostro passaporto, il nostro primo strumento di comunicazione ma che spesso, visti i tanti vincoli che abbiamo, rischiano di diventare, invece, una barriera”.
“Cresciamo nonostante problemi strutturali che ci rallentano - ha aggiunto Domenico Zonin, alla guida di Unione Italiana Vini - a partire dalla dimensione media dei vigneti aziendali in Italia: siamo a 1,7 ettari, contro gli oltre 20 di Spagna e Francia, e questo ci complica le cose all’export.
In questo senso, è noto, cambierà sistema diritti di impianto: invece della liberalizzazione, da gennaio parte il sistema delle autorizzazioni, ma questo creerà ancora più caos. È un sistema troppo rigido, non adatto al sistema Italia, dove abbiamo oltre 46.000 ettari non utilizzati, quasi il 10% del totale, sprecati perché alcune Regioni hanno bloccato la possibilità di trasferire i diritti di impianto al di fuori dei propri confini. regione, per 2-4 assessori si perdono 30.000 ettari di vigneto, poi si perderanno altri per autorizzazione. Negli ultimi anni l’Italia ha perso 10.000 euro all’anno, il sistema delle autorizzazioni prevede di poter aumentare dell’1% ogni anno, il che vuol dire 6.000 ettari. Il saldo dunque rimarrà negativo, e continueremo a perdere dimensioni e competitività. Speriamo che si riveda il sistema, a livello comunitario”.
“Sul fronte export - ha aggiunto Zonin - abbiamo superato i 5 miliardi nel 2013, e anche se su alcuni Paesi siamo indietro, sappiamo che i consumi nel mondo aumentano, e questo è positivo. Anche grazie a fondi Ocm per la promozione, 100 milioni di cofinanziamento al 50% ogni anno, che permettono alle aziende di spendere più di quello che potrebbero, con vantaggi importanti. Ma, anche qui, si può fare meglio, perché alcune Regioni non riescono a spendere tutti i loro fondi. E, sistematicamente, 16 milioni all’anno vengono dirottati su altre cose, e non va bene. Noi da tempo chiediamo che i fondi regionali inutilizzati tornino alla quota nazionale, a favore di progetti di promozione per rinforzare questo trend di crescita.
In questo senso, ovviamente, sarà fondamentale l’appuntamento di Expo 2015. Ma non dobbiamo concentrarci tanto sui visitatori tra i padiglioni: dobbiamo sfruttare il loro viaggio a Milano per portarli a vedere i nostri territorio. Francia e Svizzera si sono già mossi con tour operator per “rubarci” questo flusso stimato in 20 milioni di persone. Il Governo, e il Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina, hanno stanziato 21 milioni di euro per questo motivo. Ma, ancora, in molte Regioni che organizzano attività turistiche in vista di Expo, il vino non è tra i prodotti promossi: sarebbe bene che aziende battessero pugni sul tavolo degli assessori”.

Copyright © 2000/2025


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025

Altri articoli