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ADUC (CONSUMATORI): COCOMERO BUONO? PER SCEGLIERLO GRATTA E BUSSA

Al ferragosto, altre al sol leone e alle vacanze al mare è associato anche il cocomero. Mangiato dagli egiziani più di 4000 anni fa, è il frutto ideale per combattere il caldo. Appartenente alla famiglia delle zucche è praticamente una bibita, visto che contiene il 95% d’acqua tanto che in alcune regioni d’Europa è chiamato “melone d’acqua”. Non solo: ha un buon contenuto di potassio (che si perde con il sudore) e il sapore dolce è dovuto più che agli zuccheri a particolari sostanze aromatiche che danno inoltre un senso di sazietà, il che rende il cocomero un eccellente prodotto per le diete dimagranti. Unico difetto, i semi che contengono glucosidi e che hanno una forte azione purgante e dunque non vanno deglutiti interi e tanto meno masticati.

Ma come scegliere una gustosa anguria? “Un buon cocomero si riconosce dalla buccia - spiega Primo Mastrantoni, segretario dell’Aduc - che deve essere di color verde scuro o con venature grigie. Inoltre alla percussione con le nocche delle dita deve dare un suono ‘sordo’”. Un tempo per controllarne la qualità se ne assaggiava un tassello, ma oggi questo non è più possibile. Di qui il suggerimento di un altro espediente pragmatico: “grattate la buccia con l’unghia - conclude Mastrantoni - se viene via facilmente il cocomero è maturo al punto giusto”.

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