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Affari & Finanza / La Repubblica

Smartphone e gps, la filiera hi-tech tra i vigneti siciliani dei Tasca d’Almerita ... la storica famiglia di produttori famosa in tutto il mondo per l’etichetta Regaleali dodici anni fa ha avviato un progetto di controllo tecnologico di tutte le fasi, dalla produzione alla distribuzione, oggi sempre più
all’avanguardia grazie a servizi e device di nuova generazione ... Si pensa all’agricoltura e alla viticoltura come “old economy”, invece dalla terra arrivano innovazioni tecnologiche che consentono di sviluppare nuovi modelli di business che aiutano a valorizzare il prodotto naturale, a controllare tutta la filiera. Una case history degna delle business school è Tasca d’Almerita, marchio storico della viticoltura siciliana. Nell’antica masseria a un centinaio di chilometri di distanza da Palermo, accanto ai vigneti e alle barrique, alle vasche e al moderno impianto di imbottigliamento stazionano PC e server che, grazie a Lookup, un sistema sviluppato da Led Engineers su piattaforma Microsoft, permette di gestire ogni fase di attività, dall’area contabile al marketing, dalla produzione al controllo dei costi, sino alla programmazione. Il sistema è entrato a regime nel 2002, dodici anni fa. Eirisultati, raccontano in azienda, sono stati sorprendenti: eliminazione della duplicazione nell’input dei dati; outlook diversificato, messaggistica via web che ha accelerato e le comunicazioni; taglio degli errori e taglio dei costi. Allora veri e propri pionieri hi-tech, continuano a beneficiare dell’effetto domino con il susseguirsi degli anni: oggi sulla piattaforma si innestano le potenzialità di smartphone, gps, foto e video che aprono campi tutti da esplorare, dalla tracciabilità delle consegne all’interazione coi sistemi informatici e telematici bancari anche in mobilità.
Il gruppo guidato dal Conte Lucio Tasca d’Almerita, e dai figli Giuseppe, vice presidente, e Alberto, amministratore delegato, è diventato famoso nel mondo per il Regaleali bianco, blend dilnsolia, Grecanico e Catarratto e il Regaleali rosso, Nero d’Avola di grande eleganza, e con questa etichetta ha imposto i vini siciliani nel mondo. Oggi è affiancata anche da un Nerello mescalese la cui forte personalità frutto dell’abbarbicamento sui terreni dell’Etna è stata ammansita nella versione rosé. Ma il portafoglio è ampio. Altri quattro vini bianchi: Villa Tasca, Leone d’Almerita, Nozze d’Oro e Chardonnay; e altri cinque rossi: Rosso, Camastra, Cygnus, Rosso del Conte e Cabernet Sauvignon. Il portafoglio è arricchito anche da uno spumante Metodo classico, Contea di Sclafani Almerita, chardonnay al 100% che sposala sua sapidità e acidità con piatti di pesce mediterranei ma anche giapponesi. Etichette e vini diversi, ciascuna con la propria identità e specificità che ne esprimono la provenienza. Con oltre 3 milioni di bottiglie Tasca d’Almerita ha un giro d’affari di oltre 14 milioni, per il 44% realizzati all’estero. La crescita nel 2011 è stata contenuta, poco più dell’ 1% sull’anno precedente, dovuto in parte alla flessione del mercato italiano. Grandi quantitativi, mn su una vasta estensione di vigneti con cinque tenute che garantiscono la qualità e la diversificazione territoriale: i filari si distendono lungo i465 ettari di proprietà, più in 90 in affitto, per arrivare fino alla tenuta Capo Faro di Salina, un resort di lusso accanto alle vigne di Malvasia, segno della capacità di diversificare il business. Ma senza perdere divi- sta la storia e le radici. Come testimonia il Grillo di Mozia, l’isola a sud di Marsala, altra etichetta in bottiglie limitate. Che fa rivivere il vino dei fenici.

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