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Affari & Finanza / La Repubblica

Export, il lusso delle bollicine francesi … Lo champagne ha rialzato la testa. Dopo annate difficili, mortificate da vendite 3 per 2 in Francia, le bollicine francesi stanno recuperando la loro aura di lusso. Le spedizioni hanno ripreso quota, +1%, poco ma di grande peso. Spedizioni vuole dire bottiglie contate una per una, una rilevazione reale non una pura proiezione statistica. Agricoltori e industriali hanno brindato. Soprattutto all’export. In particolare in Usa, Asia, Oceania, ma anche in Africa. Ma in particolare il Civc, Comité Champagne, festeggia la ripresa in Gran Bretagna, ma anche in Italia, che è sempre stato un mercato importante per le bollicine francesi. Vino e alcolici rappresentano per la Francia la terza voce dell’export. Ma mentre il resto è in flessione, lo champagne recupera terreno. Una ripresa importante anche in Germania, Usa, Giappone. Hotel, viaggi, vino e cibo guidano la crescita dei consumi di lusso, secondo le analisi di Boston Consulting Group e Exane Bnp Paribas- In questo scenario lo champagne, punta di diamante, è il barometro dell’economia. Non a caso segna il passo in casa, con la Francia al rallentatore. La leva strategica del lusso è il retail. Per le griffe del fashion rappresenta la quota più alta delle vendite globali. E il retail si sta rivelando la chiave di volta anche per lo champagne. Si moltiplicano sale di degustazione a brand. Spuntano come funghi le “popup”, sale temporanee. Ma la parte del leone retail la fanno ristoranti e bar.

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