Terza per valore complessivo della produzione agricola, a 74,5 miliardi di euro (+1,4% sul 2023, dietro alla Francia, con 88,3 miliardi di euro, a -7,7%, e alla Germania, con 75,4 miliardi di euro, in calo dello 0,9%), ma prima per valore aggiunto, con 42,4 miliardi di euro, con un balzo del +9% sul 2023, davanti a Spagna, con 39,5 miliardi di euro (+16,2%) e Francia, con 35,1 miliardi di euro (-7,2%). È la fotografia del 2024 macroeconomico del comparto agricolo italiano, scattata dalla “Stima preliminare dei conti economici dell’agricoltura” pubblicata dall’Istat. Con il Belpaese che, dunque, da solo, produce più del 18% del valore aggiunto dell’agricoltura Ue (233,6 miliardi, a +4,4% sul 2023), a fronte del 14% del valore della produzione agricola dei 27 Paesi membri (529 miliardi di euro, a -1,5 sul 2023).
Più in dettaglio, spiega l’Istat, “le stime per il 2024 hanno evidenziato un incremento dell’1,4% dei volumi dei beni prodotti dal settore agricolo e una crescita dello 0,8% dei relativi prezzi di vendita. Pertanto, il valore a prezzi correnti della produzione complessiva del settore è aumentato del 2,2%, raggiungendo 74,6 miliardi di euro (era 73 miliardi di euro nel 2023). Il ridimensionamento dei costi intermedi (-1% in volume), associato ad una significativa contrazione dei prezzi dei beni e servizi impiegati (-4,5%), ha rafforzato l’andamento positivo del valore aggiunto ai prezzi base del settore, che è aumentato del 3,5% in volume e del 9% in valore, portandosi nel 2024 a 42,4 miliardi di euro, dai 38,9 miliardi dell’anno precedente. Le unità di lavoro occupate in agricoltura si sono ridotte del 2,6% a causa di una marcata flessione (-4,4%) dei lavoratori indipendenti non compensata dal lieve aumento di quelli dipendenti (+0,9%). Con l’aumento dei contributi alla produzione ricevuti dal settore (+2,5%) e la sostanziale stabilità degli ammortamenti (-0,1%), il reddito dei fattori in valore ha mostrato nel 2024 un incremento dell’11,3% e, conseguentemente, l’indicatore di reddito agricolo ha registrato un notevole incremento (+12,5%).
Guardando alle singole coltivazioni, prosegue l’Istituto di Statistica, “le stime del 2024 delineano un’annata positiva per il complesso delle coltivazioni (+1,5% in volume). In aumento sono risultati i volumi prodotti di patate (+13%), frutta (+5,4%; in particolare, +11,5% la frutta fresca), ortaggi freschi (+3,8%) e vino (+3,5%); in forte contrazione i quantitativi prodotti di cereali (-7,1%) e olio d’oliva (-5%), più modesto il calo di foraggi (-2,5%). I prezzi dei prodotti delle coltivazioni hanno evidenziato un incremento medio del 2,9%. Consistenti rialzi si sono registrati per patate, olio d’oliva e vino, mentre in notevole contrazione sono stati i prezzi di cereali e foraggi”.
Meno performante, in generale, il comparto zootecnico, “che nel 2024 ha registrato un lieve incremento dei volumi complessivamente prodotti (+0,6% sull’anno precedente). In particolare, risultati positivi hanno interessato le carni bovine (+1,5% in volume) e, tra i prodotti zootecnici derivati, il latte (+1,1%) e le uova (+0,5%). Con i prezzi in flessione (-2,2%), la produzione in valore del comparto si è ridotta dell’1,6%”.
Tra le altre cose, i dati indicano “un incremento della produzione in volume per le attività secondarie non agricole del 5,2% (+2,6% in valore, in presenza di una riduzione dei prezzi del 2,5%). Il settore è stato trainato principalmente dalle attività di agriturismo e dalla produzione di energia rinnovabile. Si osserva, invece, un andamento negativo per le attività dei servizi agricoli, la cui produzione in volume si è ridotta dell’1,5%, mentre quella in valore è aumentata dell’1%, in conseguenza di un aumento del 2,5% dei prezzi dei servizi prodotti”.
Guardando ai consumi intermedi, emerge “una diminuzione delle quantità dei beni e servizi utilizzati nel settore agricolo (-1,0%) e, grazie a una contrazione del 4,5% dei prezzi dei beni e servizi acquistati, una significativa riduzione della spesa sostenuta per i consumi intermedi (-5,5%), che è scesa a 32,2 miliardi di euro, dai 34 dell’anno precedente. I maggiori risparmi si sono registrati nelle spese sostenute per mangimi e prodotti energetici. L’andamento congiunto dei prezzi dei prodotti venduti (output) e di quelli acquistati (input) ha determinato per il settore agricolo un miglioramento della ragione di scambio, definita dal rapporto tra l’indice di prezzo dell’output (+0,8%) e quello dell’input (-4,5%)”.
“Accolgo con grande soddisfazione i dati diffusi oggi dall’Istat sulla crescita dell’agricoltura italiana nel 2024. L’Italia si attesta come la Nazione tra i 27 Paesi della UE con il più alto valore aggiunto agricolo. È un primato storico che ci rende particolarmente orgogliosi e che è frutto del lavoro, della dedizione e della determinazione delle imprese e dei lavoratori del comparto. E siamo altrettanto fieri di aver sempre fatto la nostra parte per raggiungere quest’obiettivo. Il Governo, fin dal suo insediamento, ha rimesso al centro l’agricoltura, ha dedicato stanziamenti record e adottato politiche di sistema per promuovere e rilanciare il settore agroalimentare italiano e le nostre eccellenze. La strada intrapresa è quella giusta, e continueremo a lavorare in questa direzione”, ha commentato in una nota ufficiale di Palazzo Chigi il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni.
“Esprimo grande soddisfazione per i dati Istat - ha detto dal canto suo il Ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida - che dimostrano la validità delle politiche messe in atto dal Governo. Il sostegno alle imprese agricole ha favorito l’incremento della produzione, l’aumento dei contributi, la riduzione dei costi e rilanciato un settore fondamentale per la nostra economia. Ciò che mi rende particolarmente orgoglioso è la crescita del reddito medio degli agricoltori che è aumentato del 12,5%. Questi dati testimoniano inequivocabilmente, che abbiamo intrapreso un percorso corretto, mettendo al centro questo settore economico, fin dal primo giorno del nostro mandato, essenziale per il futuro della Nazione. Un sentito ringraziamento va alle associazioni di rappresentanza degli agricoltori, il cui contributo è stato determinante nel rafforzare il sistema agricolo italiano. Questo successo dimostra che il Sistema Italia, fondato sulla collaborazione tra istituzioni e operatori del settore, è una risorsa strategica per guidare la Nazione verso un futuro di crescita e competitività in Europa”.
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