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AGRI@TOUR, AD AREZZO DA OGGI AL 14 NOVEMBRE, FA IL PUNTO SULL’ AGRITURISMO IN ITALIA, TENDENZE E STRATEGIE DEL SETTORE LOCOMOTIVA DELLA MULTIFUNZIONALITÀ PER UN NUOVO MODELLO DI SVILUPPO DEL TERRITORIO

Da oggi al 14 novembre, ad Agri@tour, in calendario ad Arezzo, la Rete Rurale Nazionale e l’Osservatorio nazionale dell’agriturismo organizzano una serie di eventi per fare il punto sulle tendenze attuali e sulle strategie future del settore. I temi centrali? La proposta di una griglia unitaria di classificazione delle aziende e il meeting europeo dove istituzioni e associazioni si confronteranno sui diversi modelli di agriturismo e di turismo rurale.

L’Italia è l’unico paese europeo ad avere una legislazione ad hoc che regola l’agriturismo, un settore che ha visto le proprie aziende raddoppiare nel giro di dieci anni (sono 19.000 con un fatturato di 1,1 miliardi di euro). Il modello italiano è unico anche perché per la legislazione nazionale e regionale l’agriturismo rientra a pieno titolo fra le attività agricole, rappresentando per l’agricoltore un’integrazione del reddito aziendale.

Lo stretto legame con l’attività agricola è un asset molto importante anche in vista della prossima riforma della Politica agricola comune che tende a rafforzare il ruolo dell’agricoltura multifunzionale, a tutela e valorizzazione del paesaggio; ruolo di cui l’agriturismo è stato un importante apripista. Un tema che sarà dibattuto nel corso del meeting europeo, dove i rappresentanti delle istituzioni e delle associazioni degli operatori porteranno il contributo delle loro esperienze.

Ad Arezzo sarà anche presentata alle Regioni la prima proposta di una classificazione unitaria nazionale delle aziende agrituristiche preparata dall’Osservatorio nazionale dell’agriturismo con le associazioni di categoria. La nuova griglia ha l’obiettivo di armonizzare con criteri omogenei le diverse tipologie di struttura e ricettività adottate a livello regionale. La proposta finale, frutto di tre indagini sul campo che hanno coinvolto un panel di 500 aziende, prevede 69 requisiti, raggruppati in 7 classi tipologiche. Due di queste sono in comune con la più generale classificazione usata nel settore alberghiero; le altre, invece, puntano a valorizzare la peculiarità dell’agriturismo tenendo conto dell’attività agricola e dei servizi direttamente a essa collegati, ma anche del contesto (natura, verde e paesaggio) in cui l’azienda opera. Il mix di questi requisiti, ciascuno con un proprio punteggio, è alla base di una classificazione che va da uno a cinque.

Un altro appuntamento è la presentazione dello studio curato da Ismea per l’Osservatorio dell’Agriturismo che analizza in Italia e in alcuni Paesi europei la segmentazione della domanda e le diverse motivazioni che spingono il consumatore a scegliere le diverse tipologie di ospitalità. C’è chi concentra il proprio interesse a vivere intensamente la vacanza all’interno della fattoria, ma cresce anche il numero di chi considera l’agriturismo come una semplice base di appoggio, dando molta importanza anche all’accesso ad internet. Un servizio che presto potrà essere rafforzato grazie ai fondi straordinari messi a disposizione dall’Unione Europea (150 milioni di euro all’Italia) per lo sviluppo della banda larga nelle aree rurali.

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