
Vice presidente Oiv, l’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino che, con sede a Digione, rappresenta l’“Onu del vino”, punto di riferimento scientifico e tecnico del settore, che, attualmente, conta 50 Stati membri (che rappresentano il 75% della superficie viticola mondiale, l’87% della produzione mondiale di vino e il 71% del consumo globale), e della quale è stato presidente - dal 2021 al 2024, unico italiano, accanto a due nomi che hanno fatto la storia dell’enologia italiana come i professori Pier Giovanni Garoglio e Mario Fregoni - e, in particolare nell’anno del Centenario (1924-2024); professore di Enologia nel Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, e tra le voci più autorevoli del settore (con il quale anche WineNews si confronta spesso, traendo spunto dalle tesi di un amico, raffinato cultore dell’enologia mondiale, ndr); e produttore con la cantina Quintodecimo, in Irpinia, insieme alla moglie Laura Di Marzio: va a Luigi Moio il “Premio Pino Khail” per la valorizzazione del vino italiano, dedicato al fondatore di “Civiltà del Bere”, la storica rivista guidata da Alessandro Torcoli, che lo ha premiato, ieri, a “VinoVip al Forte” a Forte dei Marmi in Versilia.
“Ma sono anche un lettore di “Civiltà del bere” dall’età di 15 anni, quando la rivista già ospitava interventi di grandi personaggi dello spettacolo e approfondimenti tecnici di ricercatori e docenti di fama riconosciuta”, ha ricordato il professor Moio, che rivolgendosi alla platea e in particolare alle nuove generazioni di produttori del vino italiano, ha detto come “le loro testimonianze rappresentano un paradigma di diversità”. Ma, dall’altra parte del calice, ci anche sono i giovani consumatori, “che in realtà sono interessati al vino e lo bevono, ed hanno un’attenzione consapevole verso l’ambiente e le persone: è evidente che i problemi di cui ci riempiamo la bocca da mesi non sono così drammatici. Insomma, il vino italiano è in buone mani”.
“Questo premio è dedicato a chi fa cultura del vino, e la condivide, con uno sguardo internazionale ha sottolineato Alessandro Torcoli - e il professor Moio incarna valori legati anche al racconto del vino che parte dai territori e dalle persone, ma che è fatto anche attraverso la lente del mondo”.
Il “Premio Pino Khail”, negli anni, è stato assegnato a personalità del vino italiano ed internazionale come Lucio Caputo, Lucio Tasca, Piero Antinori, Pio Boffa (Pio Cesare), Piero Mastroberardino, Chiara Lungarotti e Marina Cvetic.
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