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GUERRA

Alimentare, preoccupano gli effetti del conflitto in Ucraina, tra mercati chiusi e boom dei costi

Coldiretti: dopo il record storico dell’export nel 2021, a 52 miliardi di euro, lo stop alle spedizioni in Russia e le difficoltà nei pagamenti
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Il tartufo bianco di Alba (ph: Chuttersnap Via Unsplash)

Con un balzo del +20% è record storico per le esportazioni alimentari made in Italy, ma a preoccupare sono gli effetti del conflitto in Ucraina, che, con i rincari energetici, stanno colpendo i consumi a livello globale. Emerge dall’analisi Coldiretti (sui dati Istat sul commercio estero a gennaio 2022), con le esportazioni alimentari in aumento sul record di 52 miliardi fatto registrare nel 2021. A preoccupare sono gli effetti diretti ed indiretti della guerra, con la chiusura dei mercati nei Paesi più direttamente coinvolti (Ucraina, Russia e Bielorussia, ndr), ma anche effetti negli altri causati da aumento costi ed inflazione.
La Germania si classifica al primo posto tra i Paesi importatori di italian food, seguita dagli Stati Uniti e dalla Francia, mentre al quarto c’è la Gran Bretagna. Fra gli altri mercati - sottolinea la Coldiretti - si segnala una certa preoccupazione per quello russo, che lo scorso anno era cresciuto del +15%. Alle sanzioni che colpiscono le esportazioni di alcune specialità oltre il valore di 300 euro - come tartufi, vini top e caviale si aggiungono - le difficoltà all’export per i pagamenti.

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