Una ricercatrice e virologa italiana di fama internazionale come Ilaria Capua, un alpinista dalle straordinarie imprese, strenuo difensore della montagna come Reinhold Messner (che è anche produttore di vino, in Alto Adige, con la cantina Unterortl-Castel Juval) ed un imprenditore pioniere della sostenibilità ambientale come Andrea Rigoni della Rigoni di Asiago, una personalità come Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati, e una realtà che negli anni ha divulgato la cultura del vino di qualità attraverso i suoi calici, come Riedel Glass: ecco i vincitori del Premio Masi n. 39, uno dei più longevi e autorevoli riconoscimenti culturali assegnati dal mondo del vino, promosso dalla Fondazione Masi, dal 1981. Ad accomunare le esperienze dei premiati 2020, il macro tema della sostenibilità, nella sua nella sua declinazione ambientale, sociale ed economica.
“Quarant’anni fa, alla fondazione del Premio, quasi nessuno parlava di sostenibilità, ambiente, cultura del territorio, attenzione alle diversità e alle minoranze. Eppure, nella cultura dei fondatori e nelle loro scelte dei premiati, tutti questi temi appaiono già fortemente presenti, con convinzione profonda che non dovessero essere separati o addirittura opposti alla modernità, all’industria, al progresso civile ed economico. Oggi come ieri, dunque, il Premio Masi segnala figure che indicano la strada di un progresso armonico: donne e uomini che si battono per uscire dalle contraddizioni che segnano il nostro presente, evitando decrescita o ripiegamento sul passato. L’edizione di quest’anno in modo particolare guarda alla pandemia, ma anche oltre la pandemia, con quella fiducia che da sempre contraddistingue il nostro Premio e i suoi interpreti”, spiega la presidente della Fondazione Masi, Isabella Bossi Fedrigotti.
“Nell’anno segnato dalla drammatica emergenza planetaria del Covid-19, complicato dal lockdown e da distanziamenti forzati, la nostra decisione di assegnare i Premi non è mai venuta meno. Anzi, abbiamo maturato l’ambizione di rappresentare un preciso e forte segnale di resilienza in un contesto di ripartenza generale: dall’economia alla scuola, dal mondo dello spettacolo all’editoria, dal turismo all’enogastronomia. Questi ultimi settori in particolare vivono e si esprimono nella socialità e nella convivialità, e pertanto sono tra i più colpiti e mortificati”, ha aggiunto il presidente di Masi, Sandro Boscaini. La premiazione sarà di scena sabato 24 ottobre alle ore 17 e sarà trasmessa, in diretta streaming, dalle Cantine Masi di Gargagnago in Valpolicella.
Focus - Premio Masi n. 39, le motivazioni
Premio Masi Civiltà Veneta
Ilaria Capua
“Illustre scienziata internazionale, impegnata in prima linea nella ricerca virologica e nella lotta contro l’oscurantismo antiscientifico; i suoi interventi chiari e pacati sono essenziali per affrontare con più serenità i difficili mesi della pandemia”
Reinhold Messner
“Uno dei massimi alpinisti mondiali, vero cittadino del mondo, non ha mai disgiunto le sue straordinarie imprese da un impegno instancabile in difesa dell’ambiente sociale, culturale e paesaggistico della montagna, rifiutando ogni etnocentrismo e settarismo”
Andrea Rigoni
“Imprenditore di successo e pioniere tra gli industriali nella scelta del biologico, ha indirizzato la sua azienda verso un cammino globale di sviluppo sostenibile nel segno dell’attenzione per la salubrità del prodotto e per l’ambiente, mantenendo saldo il legame profondo con Asiago, suo territorio di origine”
Premio Masi Internazionale Civiltà del Vino
Riedel Glass
“L’azienda Riedel è un esempio perfetto di capacità di coniugare l’innovazione tecnologica, l’amore per il prodotto e il rispetto dell’ambiente in una ricetta che l’ha portata al primo posto nel mondo per la produzione di calici progettati per esaltare le caratteristiche di ogni singolo vino con attenzione al riutilizzo del cristallo riciclato. Ha così contribuito alla cultura del vino nel rispetto dell’ecologia”
Premio Masi Internazionale Grosso d’Oro Veneziano
Filippo Grandi, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Rifugiati
“Il suo lavoro ultratrentennale di diplomatico impegnato nell’assistenza ai milioni di profughi in tutto il mondo - quali che siano le motivazioni belliche, economiche o sanitarie che costringono degli esseri umani ad abbandonare la propria casa - è meritevole di riconoscimento e di segnalazione, ancor più nel momento in cui sono proprio loro, i più deboli, a rischiare maggiormente nell’emergenza sanitaria che ha colpito il pianeta”.
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