Allargare la Doc Bolgheri? “Non ha fondatezza alcuna attribuire a Bolgheri, denominazione di prima grandezza limitata al solo comune di Castagneto Carducci, la valenza di Bordeaux, denominazione di ricaduta regionale”. Parola di Angelo Gaja

“Bordeaux, con i suoi 105.000 ettari di vigneti, sta a Toscana, 60.000 ettari, come Bolgheri, 1.250 ettari, sta a Pomerol, 785 ettari. Non ha fondatezza alcuna attribuire a Bolgheri, denominazione di prima grandezza limitata al solo comune di Castagneto Carducci, la valenza di Bordeaux, denominazione di ricaduta di ampiezza regionale”. Così Angelo Gaja, tra i produttori italiani più celebri, grande per i suoi Barbaresco in Piemonte, ma che da anni ha investito anche nel bolgherese con Cà Marcanda (oltre che a Montalcino, terra di Brunello, con Pieve Santa Restituta), una delle tenute più celebri del territorio, a Castagneto Carducci. Che dice la sua sullo spunto di riflessione lanciato a WineNews (http://goo.gl/iRdOkQ) da Lodovico Antinori, uno dei padri nobili dell’epopea bolgherese, inventore dei fenomeni Ornellaia e Masseto, e oggi alla guida, nella vicina Bibbona, della splendida Tenuta di Biserno, in merito ad un ipotetico allargamento della Doc Bolgheri alla stessa Bibbona. Come ventilato, in una intervista al quotidiano “Il Tirreno”, da un altro dei grandi personaggi del vino che hanno dato vita alla Bolgheri dei grandi vini, come Pier Mario Meletti Cavallari (Grattamacco, oggi del gruppo ColleMassari).
Una ipotesi che, come spiegato a WineNews dal presidente del Consorzio Doc Bolgheri Federico Zileri, è poco più di un “pourparler”, perchè “ad in nessuno dei produttori aderenti al Consorzio Doc Bolgheri c’è la volontà di discutere di un ipotetico allargamento della denominazione”. E, sottolinea ancora Gaja, “gli unici proprietari di una Doc sono i produttori che ne onorano il disciplinare ed operano per tutelarla e valorizzarla. Nessun’altro può decidere in vece loro. Se proprio la provocazione dell’allargamento della Doc Bolgheri non volesse cadere nel dimenticatoio, sul suo accoglimento saranno chiamati a pronunciarsi esclusivamente i suoi produttori, non per censo, neppure per ettari di vigneti posseduti, ma semplicemente con il proprio voto, uno a testa”.