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VINO E TERRITORIO

“Alliance Vinum” e nuovi “cru” di Nobile di Montepulciano, per raccontarne l’eccellenza

Il frutto dei due anni di lavoro dell’“alleanza” che riunisce Avignonesi, Boscarelli, Dei, La Braccesca (Antinori), Poliziano e Salcheto

Avignonesi, Antinori (La Braccesca), Boscarelli, Dei, Poliziano, Salcheto: ecco una nuova alleanza che si presenta, in pompa magna, e si stringe, nel cuore della Toscana del vino, intorno al Nobile e al concetto di famiglia a cui questi nomi leader di Montepulciano sono legate, per un nuovo salto in avanti nella promozione dei loro brand e del territorio. Insomma, il “Nobile delle Famiglie”. Produttori che hanno deciso di mettere assieme le loro competenze con l’obbiettivo di cominciare a delineare una possibile idea di futuro, molto rivolta ai mercati stranieri, per questa storica Docg toscana: arrivano così i sei nuovi cru di Vino Nobile Montepulciano 2015, nati e selezionati per raccontare un’eccellenza, 100% Sangiovese, frutto dei primi due anni di lavoro di Alliance Vinum, una collaborazione tra alcune delle cantine di riferimento del territorio, le cantine Avignonesi, Boscarelli, Dei, La Braccesca (Antinori), Poliziano e Salcheto.
Avignonesi ha creato il suo Nobile Poggetto di Sopra dal cuore della tenuta storica sulla collina di Argiano da viti di 37 anni; Boscarelli ha ritagliato per Costa Grande 1,5 ettari di Sangiovese sul crinale della collina dove “l’uva matura prima”; Caterina Dei che ha dedicato il cru Madonna della Querce al padre, ha scelto un singolo ettaro di argille e sabbie sedimentate a 370 metri slm esposto a sud. E poi ancora La Braccesca, tenuta della famiglia Antinori, ha messo in bottiglia il frutto di una selezione delle migliori uve di Sangiovese del Podere Maggiarino, una delle zone più vocate dell’azienda, da cui il nuovo Nobile prende il nome; Poliziano ha ricreato Le Caggiole dopo una pausa di 20 anni, dedicata alla ricerca e selezione del miglior Sangiovese dell’omonimo vigneto; infine Salcheto ha isolato 2 ettari all’interno del vigneto Salco e in questa piccola area ha dato forma al Salco Vecchie Viti.
“Sono vini diversi - spiega Albiera Antinori, al vertice di una delle famiglie storiche del vino italiano e proprietaria della Tenuta La Braccesca - ma hanno in comune il fatto di essere prodotti con uve Sangiovese in purezza e di voler valorizzare al meglio la finezza e la peculiarità del tannino. Queste bottiglie vogliono soprattutto rappresentare un segnale nuovo per la Denominazione, che negli ultimi anni si era un po’ appannata”. E proprio per sottolineare questo cambiamento, la parola Nobile è stata volutamente enfatizzata sull’etichetta dei sei vini in questione.
“Con Alliance Vinum - racconta Caterina Dei, a capo della cantina di famiglia, una delle storiche del territorio di Montepulciano - abbiamo voluto valorizzare la storia importante di questa denominazione, e allo stesso tempo cercare di investire tempo e risorse per costruire il nostro futuro, e non più per continuare ad alimentare l’annosa querelle con la Doc Montepulciano d’Abruzzo”.
L’intento di questo gruppo di sei cantine è promuovere una serie di idee e di pratiche che possano essere condivise con il resto dei produttori della denominazione: “è un progetto a favore della collettività e del Consorzio - afferma  Michele Manelli della dinamica cantina Salcheto - e, paradossalmente, speriamo che, in un prossimo futuro, il nostro gruppo non abbia più alcuna ragione di esistere”.
Si procede passo per passo, ovviamente, ed uno degli obbiettivi più ambiziosi che sembra porsi Alliance Vinum è quello di lavorare fianco a fianco con il Consorzio di tutela, affinché il disciplinare possa iniziare a contemplare una nuova tipologia di Vino Nobile Montepulciano, simile a quella rappresentata dai sei cru appena messi in commercio. Il tutto con una particolare attenzione al tema della sostenibilità, e con l’obbiettivo di incrementare il posizionamento di prezzo: le bottiglie appena presentate sul mercato, per esempio, verranno vendute vendute a scaffale ad una media di 20 euro. Singolarmente o riunite in una “limited edition” di 100 esemplari, raccolti in una cassa che, sul coperchio, riporta dalla mappa del territorio di Montepulciano con indicati i vigneti da cui nascono i sei vini.

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