Per le denominazioni del vino italiane più importanti e diffuse nel mondo, quello della tutela dai falsi è un tema importante, con il peso della contraffazione che sta crescendo e che, solo in Europa, secondo l’Euipo, l’Ufficio Ue che si occupa della tutela dei marchi, vale ben 2,7 miliardi di euro ogni anno. Un giro d’affari enorme, che spesso si sviluppa via web. E proprio sull’on-line si concentra il nuovo accordo firmato dal Consorzio della Valpolicella, che tutela alcune delle Dop più importanti del Belpaese enoico, dall’Amarone della Valpolicella al Recioto della Valpolicella Docg, dal Valpolicella Doc al Valpolicella Ripasso Doc, con l’Ispettorato Centrale della Tutela della Qualità e della Repressione Frodi dei Prodotti Agroalimentari del Ministero delle Politiche agricole. L’accordo, firmato da Stefano Vaccari, capo dipartimento Icqrf, ed Andrea Sartori, presidente del Consorzio della Valpolicella, prevede azioni di contrasto per ostacolare le vendite sui canali e-commerce, fino al sequestro, di prodotti evocanti e usurpanti i nomi “Amarone”, “Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso” e “Recioto della Valpolicella” in Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Irlanda, Danimarca e negli altri Paesi scandinavi a regime di monopolio, ossia i principali mercati di destinazione delle denominazioni veronesi. L’attività di tutela, secondo quanto previsto dal documento, sarà effettuata anche in collaborazione con altri organi di controllo internazionali abilitati al sequestro dei prodotti illeciti.
“La tutela e la valorizzazione delle eccellenze vinicole e agroalimentari italiane sono tra le nostre priorità - ha affermato il Ministro delle Politiche Agricole Gian Marco Centinaio - Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso rappresentano un fiore all’occhiello dello straordinario patrimonio Made in Italy e con l’accordo di oggi andiamo a rafforzare i nostri interventi in questa direzione. Stop ai falsi. Stop a chi pensa di guadagnare sfruttando sui mercati i nomi delle nostre indicazioni di qualità certificata. Il nostro sistema di controlli è tra i migliori al mondo. Un sistema di verifiche capillari in tutta la filiera e sul web. Per questo ringrazio tutti coloro che quotidianamente lavorano all’Icqrf”.
“L’accordo di cooperazione firmato oggi rafforza ulteriormente la collaborazione già in atto tra Icqrf e il Consorzio sul fronte della tutela delle Denominazioni della Valpolicella, con le due inserzioni top - Amarone e Valpolicella - tra le più imitate e falsificate sui mercati esteri - ha commentato Sartori - complessivamente dal 2015 ad oggi, sono 25 le azioni di tutela dei marchi Dop promosse dal Consorzio, a cui si aggiungono 14 azioni attualmente in corso. Un impegno che ora si estende ai canali e-commerce, dove l’Amarone è il vino più venduto nella fascia ultra premium e luxury, seguito dal Valpolicella Ripasso e dal Valpolicella (dati di Tannico, ndr). Rilevante anche l’attività di registrazione e deposito internazionale dei marchi e delle denominazioni di origine a nome del Consorzio. Ad oggi, infatti, la protezione delle Dop rappresentate si estende a 32 paesi, con un totale di 123 depositi effettuati”.
“L’accordo consente di rafforzare l’azione di tutela dei nomi Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso sui mercati americani e anglosassoni - ha aggiunto Vaccari - dove i prodotti sono diffusi e apprezzati. In particolare, sulle due denominazioni “Amarone” e “Valpolicella”, Icqrf ha già attivato nell’ultimo biennio ben 85 operazioni di tutela sul web e fuori dei confini nazionali, con risultati importanti. Nelle ultime settimane abbiamo monitorato centinaia di siti web canadesi, Usa, britannici e irlandesi e, insieme al Consorzio, attiveremo nei prossimi giorni una massiccia azione di tutela su quei siti per rimuovere le inserzioni usurpanti i nomi Amarone e Valpolicella”.
Tra le misure contemplate dal protocollo, la nascita di una unità operativa interna al Consorzio, con personale formato dall’Icqrf e specificamente dedicato al monitoraggio web e alla segnalazione della frode. Parallelamente il Consorzio di tutela vini Valpolicella metterà a disposizione, già nei prossimi mesi, un servizio di formazione e informazione sulle specificità delle denominazioni “Amarone” e “Valpolicella”, per il personale degli organismi di polizia dei paesi esteri interessati dal controllo di autenticità dei due vini rossi della Valpolicella.
Un passo avanti importante, per il Consorzio e per tutto il territorio: nel 2017, il vigneto Valpolicella ha raggiunto i 7.994 ettari. Sono poco più di 60 milioni le bottiglie delle denominazioni (Valpolicella, Amarone, Recioto e Ripasso) prodotte lo scorso anno, per un giro d’affari complessivo di 600 milioni di euro, di cui 355 milioni stimati solo per l’Amarone che traina l’export della Dop. L’anno, infatti, il 68% della produzione di Amarone ha varcato i confini nazionali. Tra i principali Paesi di destinazione Germania (24%), USA (13%) e Svizzera (11%) che congiuntamente assorbono il 48% dell’export totale di Amarone. Seguono UK (9%), Svezia e Danimarca (16%) e il Canada (6%).
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