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ANCHE CON L’AGRICOLTURA SI LOTTA CONTRO LE MAFIE: IL PREMIO “BANDIERA VERDE 2010” DELLA CIA A DON CIOTTI, PRESIDENTE DI “LIBERA”. POLITI: “GRATI A CHI PORTA AVANTI UNA STRAORDINARIA OPERA. DAI TERRENI CONFISCATI NASCONO I PRODOTTI DELLA LEGALITA’”

Non Solo Vino
Don Luigi Ciotti

Anche con l’agricoltura si lotta contro le mafie. E a ricevere il premio “Bandiera Verde Agricoltura 2010”, il riconoscimento della Cia-Confederazione Italiana Agricoltori all’edizione n. 8, di scena oggi in Campidoglio a Roma, è Don Luigi Ciotti, presidente di “Libera” (Associazioni, nomi e numeri contro le mafie), per l’impegno incessante per la giustizia, a fianco dei deboli e di contrasto alla violenza, al sopruso della criminalità organizzata. Dalle mani delle criminalità a quelle della legalità: così, grazie a “Libera”, i terreni confiscati tornano a produrre frutti, sapori e qualità per la collettività e offrono occasioni di lavoro soprattutto ai giovani. Un patrimonio importante sottratto dai “tentacoli” della mafia, della camorra, della sacra corona unita, della ‘ndrangheta che torna ad essere una ricchezza per la società.
Proprio per dare un ulteriore impulso a queste terre e alle loro coltivazioni che “Libera” e Cia hanno sottoscritto un protocollo di collaborazione. L’accordo, firmato dai presidenti di “Libera” don Luigi Ciotti e Cia Giuseppe Politi, prevede da parte dell’organizzazione professionale agricola consulenza, assistenza e servizi nei confronti delle cooperative e dei soci che aderiscono al progetto “Libera Terra”. Insomma, un’azione finalizzata ad un’adeguata gestione dell’attività agricola in tutti quei terreni che sono stati sottratti alla criminalità e assegnati soprattutto a giovani che hanno inteso, con il loro lavoro, restituire legalità a beni che sono della collettività.
Il premio che la Cia ha voluto assegnare a don Ciotti va, quindi, in un’ottica ben precisa che è quella di valorizzare un impegno teso a combattere l’illegalità e al rispetto della legge. “Si tratta - spiega il presidente della Cia Giuseppe Politi - di un riconoscimento al quale tenevamo molto. Con “Libera” in questi anni abbiamo sviluppato un’azione congiunta che si è sviluppata in tante iniziative di solidarietà che hanno permesso di valorizzare il lavoro di moltissimi giovani che, con il loro impegno, hanno rivitalizzato l’agricoltura, la sua qualità, la sua tipicità in quei terreni che erano finiti nelle mani della criminalità organizzata”. E da qui sono tante le produzioni di vino, olio, pasta (i “paccheri”), legumi, farina, ortaggi, conserve, che hanno un unico filo conduttore: la legalità e la giustizia. Per questo la Cia ha voluto premiare l’opera straordinaria di Don Ciotti, al quale la New Holland, grazie anche alla Confederazione e all’Enama (Ente Nazionale Meccanizzazione Agricola), ha donato un trattore per rendere ancora più agevole il lavoro encomiabile dei giovani sui terreni confiscati alle mafie. “Anche con questo premio al presidente di “Libera” - aggiunge Politi- intendiamo riaffermare l’esigenza di un’iniziativa propulsiva nei confronti del fenomeno della criminalità che da tempo si è accanita anche nei confronti degli agricoltori in numerose regioni. I reati, infatti, si estendono dal furto di attrezzature e mezzi agricoli, alla sottrazione di prodotto, ai danneggiamenti, al caporalato, alle macellazioni clandestine e agli scarichi abusivi, alle aggressioni, alle truffe verso l’Unione europea”.

Focus - Cia: l’Italia rurale, una ricchezza che vale oltre 10 miliardi di euro
Un tesoro nascosto che vale oltre 10 miliardi di euro: è il patrimonio della qualità, della tipicità, del legame forte con il territorio, dell’innovazione, delle tradizioni, della cultura della piccola grande Italia rurale. Di quell’Italia che proprio l’agricoltura, con le sue peculiarità rende inimitabile in tutto il mondo. Una ricchezza straordinaria che va tutelata e valorizzata con estrema determinazione. In questa ottica s’inserisce il premio “Bandiera Verde Agricoltura 2010”, promosso dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori, che oggi a Roma è stato consegnato a venti “campioni” - oltre al presidente di “Libera” Don Luigi Ciotti per il suo impegno per la legalità, vi sono aziende agricole, comuni, enti, scuole, università, personaggi della cultura e del giornalismo - dell’agricoltura sostenibile, dell’originalità, dell’ingegno, della tradizione, della qualità.
Quindi, anche se il contesto generale del Paese respira una persistente crisi, c’è chi nell’agricoltura e nel territorio rurale, cerca, e spesso trova, energie per superare l’empasse e creare situazioni di reddito e sviluppo. La nuova tendenza, che emerge dal profilo dei premiati di “Bandiera Verde”, è quella di sfruttare anche l’indotto generato da un’agricoltura funzionale ad un nuovo modello di turismo. L’obiettivo del premio è, dunque, quello di far emergere un’Italia rurale e agricola che racchiude un patrimonio inestimabile, spesso nascosto, non solo composto da produzioni a denominazioni d’origine (Dop, Igp e Stg), ma anche da una serie di elementi ed azioni che si fondano sul lavoro, la qualità, la tutela e la conservazione di tradizioni millenarie, atteggiamenti e comportamenti, dove la sapiente mano dell’uomo è predominante. La mappa che negli anni “Bandiera Verde Agricoltura” sta delineando, sottolinea la Cia, “rappresenta un percorso ben preciso attraverso il quale i cittadini, garantiti dal “marchio”, si possono muovere alla ricerca della qualità, dell’ambiente sano e curato, del paesaggio rurale incontaminato, dei cibi biologici e prodotti trattati con cura particolare e che la cui preparazione si perde nella notte dei tempi”.

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