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ANNATA STREPITOSA PER L'OLIO EXTRAVERGINE DELL'UMBRIA

Il 1999 è stata un'annata straordinaria per l'olio d'oliva dell'Umbria: la qualità è stata a cinque stelle e la quantità di 117.000 quintali (+18%). "L’olio d’oliva, ed in particolare quello extravergine, è ormai - spiega Giulio Scatolini, presidente dell'Associazione Produttori Olivicoli di Perugia e consigliere nazionale dell'Unaprol, la più importante associazione nazionale - il protagonista della dieta mediterranea e prodotto di riferimento per i consumatori che desiderano alimentarsi con un prodotto salubre e genuino, ricco di proprietà dal punto di vista organolettico". Oltre che per l'economia agroalimentare della regione, l’olio è importante per il territorio: la superficie ad oliveti delle 33.000 aziende umbre è di 27.000 ettari (90% nella fascia collinare e 10% in quelle montane). Il 95% della produzione umbra (che è, di media, sui 90.000 quintali per un valore di oltre 100 miliardi) è d’olio extra vergine d’oliva, sottoposto ai controlli e disciplinare di produzione del Consorzio regionale olio extravergine Dop “Umbria” (Coreol). I migliori clienti esteri dell'olio italiano ed umbro sono gli Usa, la Germania ed il Giappone. Il consumo pro-capite d’olio di oliva in Italia è di 12 chilogrammi. 250 sono i frantoi umbri. L'Umbria è stata la prima regione ad aver ottenuto la Denominazione d’Origine Protetta (Dop) per tutto il suo territorio da parte dell'Unione Europea - un importante strumento per la garanzia della qualità e la valorizzazione dell'olio umbro - che parte da quest'anno a pieno regime. Le principali zone di produzione sono nelle cinque sottozone della Dop: i Colli Amerini, i Colli Orvietani, i Colli Martani, Colline del Trasimeno ed Assisi-Spoleto.

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