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Ansa

Vino - Vendemmia 2003: aumenta produzione a 50 milioni di ettolitri. Ismea-Uiv, qualità uve fino ad ora ottima ... E' attesa in aumento, quest'anno, la
produzione di vino in Italia: una prima valutazione dell'Ismea e
dell'Unione Italiana Vini (Uiv) lascia prevedere per il 2003 una
produzione di vino intorno ai 50 milioni di ettolitri, in netta
crescita rispetto ai 44,6 milioni del 2002, ma comunque non
abbondante (la produzione media delle ultime 10 vendemmie è di
55,3 milioni di ettolitri).
A contenere i volumi produttivi - spiegano Ismea e Uiv -
sarebbero per ora due fattori: da un lato le basse temperature e
le gelate rilevate nella prima decade di aprile in diverse
regioni della Penisola, dall'altro il persistere di un clima
siccitoso che, pur non creando ancora allarme, sta comunque
condizionando lo sviluppo degli acini e dei grappoli. Dopo
l'estate del 2002, segnata dal maltempo, a preoccupare i
produttori oggi è il delinearsi del più tradizionale rischio
siccità. "In realtà nel settore vitivinicolo nulla è ancora
compromesso - afferma il presidente dell'Unione Italiana Vini,
Ezio Rivella - il caldo e l'assenza di precipitazioni hanno
accelerato la maturazione delle uve e ridotto localmente la
grandezza dei grappoli, che potrebbero però recuperare peso se
nelle prossime settimane intervenissero le tante attese piogge.
In caso contrario, alla lunga, quello che finora è uno stato di
sofferenza potrebbe trasformarsi - sottolinea Rivella - in
stress idrico, con ripercussioni sensibili sui volumi finali
della vendemmia".
La qualità delle uve è, comunque, fino ad ora ottima. Dal
punto di vista fitosanitario, infatti, dopo i problemi causati
nel 2002 dalle piogge persistenti, l'annata in corso si sta
rivelando relativamente facile. Nessun problema di peronospora,
e oidio sotto controllo un pò ovunque, mentre nelle zone a
rischio resta alta la soglia di attenzione per la flavescenza
dorata. Adesso in tutta la Penisola i produttori guardano con
apprensione al futuro sperando in un clima clemente, consapevoli
del fatto che lo stato attuale dei vigneti è solo il punto di
partenza per il delinearsi di una produzione ancora in divenire,
che si definirà nella sua dimensione pressoché definitiva solo
a fine agosto.

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