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Ansa

Vino: da domenica riflettori accesi sul Salone del Vino di Torino. Occhi puntati su tendenze e prospettive vigneto Italia ... Dopo il Salone del Gusto e Terra Madre, Torino accende i riflettori sulle eccellenze enologiche italiane e straniere. Partirà infatti domenica, per concludersi il 17 novembre, la quarta edizione del Salone del Vino. Una manifestazione che però, quest'anno, non si esaurirà all'ombra della Mole, ma avrà un'appendice tutta da scoprire nel Wine Show in programma a Roma alla Città del Gusto il 27 e 28 novembre. Forte di una maggiore consapevolezza, da parte dei consumatori, sulla qualità e nel momento in cui si va riducendo il calo dei consumi di vino, la kermesse torinese rappresenta un 'passaggio' obbligato per conoscere tendenze e prospettive del vigneto Italia. Proprio nella giornata inaugurale, che sarà aperta anche al pubblico degli eno-appassionati, sarà possibile una prima verifica della tenuta d'immagine del vino italiano con il convegno di apertura dal titolo "Il mercato del vino tra crisi dei consumi e prospettive di rilancio". Un settore, quello vitivinicolo, che negli ultimi mesi ha scontato, soprattutto sui mercati esteri, una difficoltà di penetrazione con cadute di quote di esportazione in Germania, Gran Bretagna e Usa. Ma il comparto mantiene un' importanza strategica: 9 miliardi di euro è il fatturato complessivo (un terzo viene dall'export) quasi 2 milioni gli addetti, 800.000 le aziende produttrici, ma soltanto 1.200 con stabili rapporti commerciali oltre confine. Dalla rassegna torinese che vedrà coinvolti oltre 1.000 espositori su una superficie di 35.000 metri quadrati, parte anche un preciso segnale per rivitalizzare il mercato: puntare sui vitigni autoctoni per difendere la qualità italiana dall'offensiva commerciale che viene dai paesi del nuovo mondo vitivinicolo. Così, proprio nel giorno di apertura, ci sarà sia il Forum tra gli assessori regionali dedicato agli autoctoni, sia una grande degustazione di vini prodotti da vitigno autoctono dal titolo "Vieni ad assaggiare i vini che non avresti mai osato chiedere", organizzata da Lingotto Fiere e da Go Wine. "Mi sembra evidente - spiega l'amministratore delegato di Lingotto Fiere, Umberto Benezzoli - che, ormai, la concorrenza sia sempre crescente da parte di alcune nazioni cosidette di nuova tradizione vitivinicola. In realtà alcune di queste, come il Sud Africa, producono dal 1660. Negli ultimi anni - rileva - credo che il fenomeno più significativo, a riguardo, sia stato quello dell'Australia che è partita con una politica molto aggressiva sul piano produttivo (attorno agli anni '80), poi del marketing e della comunicazione (negli anni '90) e ultimamente con investimenti massicci". Secondo Benezzoli "un altro elemento di novità è rappresentato dall'Argentina, dove il processo di valorizzazione della produzione vinicola è determinato da investimenti italiani. Questo è un bene - aggiunge - per quei produttori italiani che hanno potuto e saputo investire, ma è fuori di dubbio che rappresenta una maggiore minaccia per il nostro mercato nazionale" Ma il Salone del Vino è, soprattutto, un importante corner commerciale nazionale e internazionale. Il workshop con i buyer, provenienti da 17 Paesi stranieri (tutti a forte propensione di acquisto di vini italiani), ha registrato un boom di iscrizioni con incremento del 40% sulla passata edizione. Saranno perciò oltre 1.500 gli incontri d'affari. Ricco anche il programma dei seminari e delle convention: dal marketing del vino al caso dei tappi di sughero e al rapporto tra vino e cultura, fino alla convention delle Strade del Vino.

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