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Ansa

Francia: truffata anziana proprietaria Petrus. Lily Lacoste, 98 anni, privata del celeberrimo vigneto ... "M'hanno rubato lo Chateau Petrus": al giudice che le ha tolto la disponibilità del patrimonio, Lily Lacoste, 98 anni, ripeteva ossessivamente questa frase. Straricca erede dei Lacoste che nel primo dopoguerra tirarono fuori il vino più prestigioso del mondo da un vigneto minuscolo della zona di Bordeaux, Lily è stata rovinata in soli due anni. Per la fama planetaria del vino (una bottiglia di Petrus annata 1990 costa 2.150 euro) il caso sta facendo tremare tutta la regione dove si produce il Bordeaux. In tre sono finora finiti nella lista degli indagati per circonvenzione di incapace: avrebbero ottenuto dall'anziana proprietaria pezzi del prestigioso vigneto per cifre irrisorie. I tre sospetti sono il suo compagno Andres Bordes, un ex collaboratore, Michel Louliere, e il segretario generale dei Ricoveri della Carità, Francois Burel. Nelle loro mani sarebbe finita parte della fortuna straordinaria che cominciò a colare dalle viti delle alture del Pomerol. Ad avviare l'epopea del Petrus fu la zia di Lily, Marie-Louise, che nel 1923 si assicurò l'appezzamento più invidiato del mondo dei vini, concedendo la cura e la commercializzazione del prezioso nettare a Jean-Pierre Moueix, in breve passato a controllare 24 Chateaux dei dintorni e il 50% del giro d'affari Pomerol. Per avere un'idea di cosa significhi Petrus, basti ricordare che era la bevanda preferita dei Kennedy e che nel 1947 la regina Elisabetta decise di farne il vino ufficiale delle sue nozze. Invitando, fra l'altro, anche Marie-Louise (che non ebbe mai figli) con la giovane nipote Lily. Nel corso degli anni, la posizione di Bordes - sempre rimasto al fianco di Lily - si è rafforzata. Ereditiera dell'ingente patrimonio (stimato in 60 milioni di euro), la Lacoste si è gradualmente affidata alla gestione del vicino Louliere, che la spinse nel 2001 a denunciare l'erede dei Moeuix, i dirimpettai coproprietari delle colline Pomerol e commercializzatori del Petrus. Ne risultò un accordo pieno di postille, dal quale risultava però la perdita di controllo dell'erede Lacoste in cambio di 9 milioni di euro e 1.200 bottiglie di Petrus. Il mese dopo la sentenza, per motivi non chiariti, la signora cedeva anche lo Chateau Latour - il luogo dove nacque e che produce uno dei migliori vini di Francia in assoluto - ai Ricoveri della Carità, in cambio di un vitalizio di 44.000 euro l'anno. Gli unici parenti prossimi, i Lignac, che ereditarono anche loro dalla zia Marie-Louise, hanno cominciato a preoccuparsi di veder sparire il secolare patrimonio. Un cugino, che si chiama Guy-Petrus in onore del tesoro di famiglia, ha scoperto che l'anziana zia spediva lo chauffeur a ritirare 2-3.000 euro alla settimana in banca ed ha cominciato ad accusare sia Louliere sia Bordes di far mangiare "carne avariata" alla vecchia signora. E, onta e disonore, di farle bere vino da tavola del supermercato all'angolo. La denuncia per maltrattamenti e abuso di incapace ha prodotto ora i suoi primi risultati con le iscrizioni nel registro degli indagati. Ma nel frattempo, Lily ha ceduto anche lo Chateau Lafleur, un altro gioiello di casa, a Laurent Dassault, uno dei figli del finanziere Serge Dassault. Lily Lacoste è attualmente interdetta dal giudice. Il suo Petrus è svanito nel nulla, lei - davanti ai periti - confondeva gli euro con i franchi.

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