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Ansa

Vinitaly: shopping all'estero contro assalto stranieri. Imprenditori italiani investono in Cile, Australia e Bulgaria ... Gli stranieri fanno incetta delle vigne del Bel Paese e gli italiani investono in Cile, in Australia e in Bulgaria acquistando a prezzi competitivi. L'Italia non sta a guardare e risponde così all'assalto dei grandi gruppi internazionali che sempre più spesso acquistano i nostri vigneti. Una tendenza iniziata alcuni anni fa, ma che in quest'ultimo periodo sta registrando un'ulteriore crescita. Sta dunque cambiando velocemente la mappa geografica delle aziende vitivinicole italiane, che 'internazionalizzano' sempre più le proprietà, sfidando sul terreno della conquista i grandi colossi mondiali, a loro volta attirati dal fascino del vigneto Italia. Due i motivi che spingono oltralpe i nostri connazionali: i prezzi competitivi che ancora si possono spuntare acquistando vigneti nell'ex Europa dell'Est piuttosto che in Argentina, Cile o Australia; ma anche la voglia di 'avvicinarsi' a mercati lontani ma dalle buone potenzialità, che consentono di produrre liberamente, senza i rigori della vecchia Europa. Così, mentre da noi arriva un colosso come Constellation Brands (e forse anche gli australiani di Beringer e Foster's Group o gli statunitensi di E&J Gallo Winery), sono sempre più numerosi gli imprenditori che cercano fuori dai confini nazionali terroir d'elezione, adatti alla produzione di particolari vini. Capofila di questa tendenza è stato Gianni Zonin, il più grande imprenditore vitivinicolo italiano con 11 tenute in 7 regioni d'Italia, che già alla fine degli anni '70 aveva acquistato 450 ettari a Barboursville, in Virginia (Usa). La tenuta dove viene coltivato con grande successo l' italianissimo Nebbiolo, è dominata da un'imponente villa in stile palladiano progettata da Thomas Jefferson, che ogni anno attira migliaia di turisti. Altro grande nome dell'enologia italiana amante degli investimenti all'estero è Piero Antinori, griffe tra le più conosciute nel mondo. A partire dal 1986, con l'acquisizione di Atlas Peak nell'Eldorado della Napa Valley, Antinori inaugura un fitto percorso di espansione del proprio orizzonte di vigneti, attingendo fuori dai confini italiani: da Chateau St.Michelle nella Columbia Valley alla Tenuta di Bataapati in Ungheria, da quella della Meridiana Wine Estate a Malta fino alla 'conquista' della Valle Alto Maipo in Cile. Tra le ultime grandi incursioni c'é poi quella di Lodovico Antinori, uno dei personaggi più geniali del panorama enologico italiano, che all'interno dell'ambizioso progetto Campo di Sasso, insieme al fratello Piero, ha deciso di spingersi fino in Nuova Zelanda per inseguire il Sauvignon Blanc, creando una dependance 'bianchista' ad hoc, La Campo di Sasso Limited di Marlbourgh, in una delle regioni più vocate al mondo per la coltivazione di questo vitigno. Risultato: il Mount Nelson Sauvignon Blanc, un vino dal prezzo competitivo, dal tappo a vite e destinato ad entrare organicamente nel portafoglio prodotti della Tenuta Campo di Sasso di Bibbona. E l'elenco non si ferma qui: dalla veneta Masi in Argentina, alla friulana Fantinel a San Cristobal di Cuba, fino a Francesco Marone Cinzano di Col d'Orcia (Montalcino) in Cile, sembra che il Sud America eserciti un fascino irresistibile sugli imprenditori del vino italiano. Ma non solo il Nuovo Mondo è diventato terreno di conquista. Anche l'ex Europa dell'Est ha fatto molti proseliti: Fabio Albisetti di Castello della Paneretta ha creato il progetto 'Vinarte' in Romania: 500 ettari già in produzione e altri 700 in arrivo. La Bulgaria è invece la scelta di Mastroberardino. Ancora Romania, per Genagricola (gruppo Generali) con un progetto da 500 ettari vitati. Georgia, invece, per i Baroncini, toscani di San Gimignano e di nuovo Bulgaria per i piemontesi fratelli Miroglio. Scelte più esotiche per la vinicola siciliana Calatrasi, che si è insediata in Tunisia. Va invece in Cina la Campari (proprietaria di Sella & Mosca), ma mantenendo un piede anche in Europa: Chateau Lamargue nella francese valle del Rodano.

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