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Ansa

Vendemmia - Enologi: situazione buona ma ancora presto ... A luglio le previsioni sulla vendemmia devono essere prese con le molle. Su questo punto concordano tutti gli esperti. Tuttavia l'esperienza di alcuni dei più importanti nomi dell'enologia italiana, riportata da Winenews, rappresenta un solido punto di partenza per cominciare a tratteggiare, almeno nelle sue linee generali, quella che sarà la vendemmia 2005. "Ad oggi la situazione è molto buona - afferma Attilio Pagli, enologo co-fondatore insieme ad Alberto Antonimi del gruppo Matura che si occupa di consulenza enologica - e l' andamento climatico è favorevole con notti sostanzialmente fresche e giornate senza calura eccessiva". Per Pagli, in ogni caso, "la produzione sarà inferiore a quella dell'annata passata" e, da Nord a Sud, "quella del 2005 potrebbe rivelarsi un'annata di grande equilibrio generalizzato, che da molto tempo mancava alla nostra esperienza". D'accordo sulla riduzione quantitativa anche l' enologo toscano Carlo Ferrini: "Quella del 2005 si prepara ad essere una vendemmia con un giusto quantitativo di uve, il che potrà soddisfare sia le tasche dei produttori sia le teste degli enologi". Per Ferrini l'annata 2005 sembra avere "un andamento molto regolare dal Trentino alla Sicilia, con un'invaiatura in epoca normale e una pressoché totale assenza di attacchi gravi delle malattie della vite". E, a parità di periodo, l' enologo toscano ritiene addirittura il 2005 migliore dell'annata 2004. Più prudente il giudizio di Lorenzo Landi, enologo del gruppo Saiagricola e consulente in molte aziende di rilievo del panorama enologico italiano: "A parità di periodo siamo meno indietro rispetto al 2004, ma anche quella del 2005 dovrebbe essere una vendemmia non precoce e questo è un dato positivo". Anche la quantità dovrebbe essere mediamente inferiore a quella prodotta dalla vendemmia 2004, continua Landi che si dice preoccupato per un aspetto: l'ingrossamento degli acini, che le abbondanti piogge e le nevicate di quest'inverno hanno favorito. "Se le vigne andranno in stress idrico, diciamo fino al 20-25 agosto, e poi settembre sarà bello - conclude Landi - sarà una grande annata, ma se piove alla fine di luglio, come peraltro potrebbe succedere, bisogna essere un po' più cauti nei giudizi sulla effettiva qualità dell'annata". Per Renzo Cotarella, direttore della produzione Antinori, "rispetto al clima i dati coincidono con quelli delle annate 1999 e 2001, e lo stato d'avanzamento vegetativo è più regolare di quello della passata annata, con un potenziale produttivo inferiore; quello che è possibile dire a questo punto è che l'annata 2005, ad oggi, si posiziona in un range medio-buono". Ma, come tiene a sottolineare l' enologo, "saranno i prossimi mesi a decidere come sarà la vendemmia 2005, pur tenendo presente che ad oggi l'andamento climatico è stato da manuale, tanto da ricordare quello di un'annata straordinaria come la 2001". Per Cotarella la situazione è particolarmente felice nel Centro-Sud della penisola dove "le eccezionali escursioni termiche giorno-notte garantiscono un' annata più che promettente".

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