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Ansa

Tachis: per i topscani il 2005 sarà eccellente ... La vendemmia del 2005 produrrà in Toscana un vino eccellente. La stima arriva dall'enologo Giacomo Tachis, "padre" di grandi rossi. Si deve a lui, tra gli altri, la nascita del Sassicaia, del Tignanello e del Solaia, entrati ormai nella recente storia della nostra enologia. Tachis ha partecipato oggi a Bruxelles ad una conferenza dedicata a "Vino e cultura" promossa dalla Regione Toscana e dal Comune di Montepulciano in occasione di una tre giorni di promozione nella capitale europea del Nobile di Montepulciano. "Il vino del 2005 presenta colori decisi e intensi, un bouquet di profumi e aromi molto netti, sostenuti da tenori elevati di alcool, polifenoli e acidi", ha spiegato Tachis. Il risultato del 2005, secondo il celebre enologo, si presta così a ribadire il ruolo del vino toscano come "ambasciatore" del vino made in Italy nel mondo, visto che il vitigno del Sangiovese è la "bandiera della viticoltura regionale e nazionale". "Eppure non è stata un'annata facile", ha ammesso Tachis, che ha ricordato anche come le "annate normali" siano in pratica terminate con il 2001. Da allora si sono susseguite "annate anomale ed annate bizzarre", come è accaduto nel 2005. "I continui capovolgimenti del clima hanno costretto ad una più assidua presenza dei tecnici e ad una più accurata selezione delle uve, con il risultato finale di un aggravio dei costi di produzione. Ma il risultato finale di questo anno imprevedibile - ha osservato l'enologo - è stato alla fine ottimo e ha dimostrato come le esigenze climatiche delle vigne non corrispondono a quelle dell'uomo. Chi dopo le piogge ha avuto la pazienza di aspettare, ha potuto raccogliere uve molto più ricche". L'ottimo risultato qualitativo del 2005 comporta un decremento delle quantità prodotte, ha sottolineato l'assessore all'agricoltura della Regione Toscana Susanna Cenni, che ha quantificato tra il 10 e il 15% la perdita di produzione, che dovrebbe assestarsi intorno ai 2,5 milioni di ettolitri, di cui il 60% a denominazione d'origine. In alcuni casi, tuttavia, secondo l'assessore, la perdita secca arriva fino al 50% della produzione, ma con risultati qualitativi di "particolare eccellenza nelle tradizionali vigne collinari e risultati buoni in quelle di più recente impianto della costa". Il risultato positivo della vendemmia è, ad avviso di Cenni, anche il frutto degli investimenti degli ultimi anni, dalla sostituzione ai reimpianti dei vigneti.

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