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Ansa

Trendy e benestanti, con amici a caccia di cantine. Città Vino-Censis, in 5 anni raddoppiano enoturisti … In coppia, qualche single ma soprattutto in comitiva. E' con la tribù di amici che si condivide il tempo libero e il piacere della scoperta di cantine e viticoltori, spingendosi sempre più spesso a distanze superiori ai 300 km, dalla Lombardia fino in Umbria, dalla Campania alla Toscana e viceversa. Un turismo del vino "in crescita in Italia, con una media annua di 4,5 milioni di presenze e ancora con un grande potenziale inespresso", secondo il quinto Rapporto Città del vino/Censis presentato oggi a Roma, presso l'enoteca regionale del Lazio Palatium, "ma che rischia di perdere il treno per mancanza di una cabina di regia".

"Il dato nuovo del Rapporto - ha sottolineato il presidente di Censis servizi Fabio Taiti - è che, secondo un sondaggio compiuto su 235 sindaci e operatori delle strade del vino, c'é da fare ancora l'80% per sviluppare il territorio. Solo in un caso su cinque, dunque, la promozione è stata efficace o si sono create alleanze tra comuni limitrofi o iniziative di raccordo con la ristorazione tipica, i centri benessere, lo spettacolo. Fattori a basso investimento ma che potrebbe portare al raddoppio degli enoturisti nei prossimi cinque anni, da 4,5 a 8 milioni l'anno mentre il fatturato complessivo può crescere da 2,5 a 4 miliardi di euro l'anno".

"C'é dunque un grande potenziale da intercettare - ha commentato il presidente delle Città del Vino Floriano Zambon - ma ci vuole un salto di qualità nelle politiche di promozione, con un maggior coinvolgimento degli enti pubblici nella messa a punto di strategie condivise con le cantine. Va rafforzato il sistema delle Strade del Vino italiane. Ma bisogna fare presto, il treno prima o poi passa".

Ma quale è l'identikit dell'enoturista del Duemila? Cresce in maniera consistente la competenza dei visitatori dei 10-15 distretti vitivinicoli nazionali: il 38% è molto competente; il 42% lo è mediamente, mentre il 20% sono i curiosi del vino. "Ed è sui curiosi che occorre lavorare - ha detto Taiti - perché rappresentano i potenziali nuovi visitatori, così come sono da coltivare i giovani". Nell'ultimo anno sono lievemente diminuiti i turisti con meno di 30 anni mentre si consolida la fascia di età intermedia dai 30 ai 55 anni, spesso più abbienti. L'87% degli enoappassionati ha reddito medio-alto.

"In tempi di economia riflessiva, si spende di più per il vino - osserva il presidente di Censis servizi - anche un po' più delle percentuali di crescita dell'inflazione. E 1 euro speso per acquisti in cantina, genera una ricaduta di 5 euro sul territorio. Spesso in dollari, perché il 2006 registra il ritorno di turisti nordamericani. Diminuiscono invece tedeschi ma aumentano gli olandesi, i francesi e gli enoappassionati provenienti dai Paesi dell'Est". Infine, sulla definizione dell'itinerario del viaggio sembra prevalere il passaparola, resistono le pubblicazioni specializzate mentre la comparazione prezzi dei pacchetti turistici si fa su internet. "Il web e la cultura dei low cost e last minute - secondo Taiti - hanno portato il manico del coltello nelle mani del consumatore che predilige contatti diretti con i produttori, senza intermediari".

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