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Ansa

Vino: vendemmia 2006; enologi, annata molto positiva. Leggero incremento di produzione ma settembre e' mese decisivo ... Positiva, interessante, equilibrata e addirittura bella. Questi sono solo alcuni degli aggettivi che gli esperti di vino italiani intervistati da WineNews hanno usato per parlare della vendemmia 2006. Tutti sono d'accordo sul fatto che settembre sarà il mese decisivo per la sorte dei vini che si berranno a partire dal mese di ottobre. Per quanto riguarda la quantità, gli esperti parlano di un leggero incremento della produzione e di una sostanziale sanità delle uve.
Ma se per Leonardo Valenti dell' Università di Milano "l'andamento stagionale del 2006 è stato altalenante", per l'enologo Riccardo Cotarella, "si profila una vendemmia positiva, dove la buona produzione è affiancata alla sanità diffusa delle uve, le condizioni attuali possono far intuire che sarà una bella vendemmia, forse bellissima".
Sulla stessa lunghezza d'onda anche il commento di Renzo Cotarella enologo e direttore generale di Antinori che a fronte di un leggero ritardo di maturazione delle uve auspica un risultato analogo a quello del 2005 con una qualità tendenzialmente superiore, "se non piove più - sottolinea Cotarella - nel prossimo mese e mezzo". Belle e sane, poi, sono le uve 2006 secondo l'enologo Carlo Ferrini e Attilio Pagli, enologo consulente a capo del Gruppo Matura che considera il 2006 "un'annata molto interessante, equilibrata con temperature ideali per le uve".
In Umbria, Marche e Toscana, secondo Pagli, la situazione è abbastanza omogenea, mentre in Romagna la quantità di pioggia superiore degli ultimi tempi potrebbe compromettere lo stato di salute delle uve. Potrebbe essere addirittura una grande annata secondo Lorenzo Landi, consulente ma anche enologo del gruppo Saiagricola, "perché - spiega Landi - il peso dei grappoli, rispetto allo scorso anno è più basso e gli acini più piccoli".
Dettagliato, poi, il commento di Vincenzo Mercurio, enologo di Mastroberardino, secondo il quale i vitigni bianchi hanno goduto di escursioni termiche molto buone, a vantaggio del mantenimento degli aromi e i vitigni rossi hanno avuto uno straordinario accumulo di antociani fra giugno e luglio anche se, per questi ultimi "é ancora presto per cantare vittoria". In Sicilia la situazione, fino a ferragosto, era molto vicina a quella dell'annata 2005, secondo Carlo Corino, enologo di Planeta e della Cantina Sottesoli, poi c'é stata una sorta di accelerazione nel processo di maturazione delle uve causata dall'ondata di caldo e dallo scirocco, specialmente di quelle precoci che ha costretto a vendemmiare. Giudizio sostanzialmente buono, quindi, "mi sembra - dice Corino - che possiamo aspettarci una buona annata anche sulle uve tardive". Infine, sarà calo di produzione rispetto al 2005 per la produzione del Nord Italia secondo Donato Lanati, enologo a capo dello studio Enosis.
Il decremento è stato causato dalla grandine che in Piemonte non ha compromesso la sanità delle uve ma ha creato una sorta di diradamento 'naturale', mentre in Friuli la recente e copiosa pioggia di agosto insieme all'umidità potranno minacciare lo stato di salute delle uve, "bene le uve precoci piemontesi - conclude Lanati - salvaguardate negli aromi dal fresco mentre è ancora prematuro il giudizio sulle uve tardive, come nebbiolo e barbera".

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