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“Anteprime di Toscana”, il Consorzio del Brunello inizia il cambiamento

“Benvenuto Brunello” a novembre 2021. Bindocci: “momento più incisivo per il mercato”. Gli altri Consorzi: “avanti con la “Settimana delle Anteprime”

In tempi in cui tutto cambia, anche il sistema delle “Anteprime di Toscana”, la settimana che, solitamente a febbraio, fino alla pandemia (quando è stata eccezionalmente spostata a maggio, nel 2020), ha messo sotto i riflettori i territori più blasonati e quelli emergenti della Regione, sembra davanti ad una revisione profonda. Che parte dalla decisione del Consorzio del Brunello di Montalcino, che, negli anni Novanta del Novecento, ha inventato la formula delle “Anteprime” (poi mutuata da tante altre denominazioni d’Italia), e che ha scelto di spostare “Benvenuto Brunello”, che segna il debutto delle nuove annate della più prestigiosa denominazione della Regione, in pieno autunno, come già trapelato nei mesi scorsi, e non più in febbraio. L’edizione n. 30 di Benvenuto Brunello, così, sarà di scena dal 19 al 28 novembre 2021, con la presentazione dell’Annata 2017 e della Riserva 2016 in programma nel Complesso monumentale di Sant’Agostino (che, da qualche settimana, ospita anche “Il Tempio del Brunello”, il museo multimediale dedicato alle eccellenza enogastronomiche e agricole del territorio, realizzato da Opera Laboratori, leader dei servizi museali italiani). Una decisione, questa, spiega il Consorzio del Brunello di Montalcino, che nasce “dall’esigenza di rivedere il progetto delle Anteprime di Toscana, già espressa alla Regione e agli altri Consorzi del territorio”. “Da tempo avevamo manifestato la necessità di rendere l’evento di debutto delle annate più incisivo per il mercato, soprattutto quello internazionale, che, per la nostra Regione, vale complessivamente 1 miliardo di euro di export. In questi 11 anni, le Anteprime di Toscana hanno avuto - spiega il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci -il merito di accendere i riflettori sul nostro immenso patrimonio vitivinicolo. Ma in una fase di grande cambiamento come quella attuale, occorre avere il coraggio di innovare per centrare quegli obiettivi di promozione che le stesse aziende ci richiedono. Ribadiamo la nostra disponibilità al dialogo ed a collaborare per identificare altri percorsi comuni di valorizzazione del vino made in Toscana”, conclude il presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocci. Per il format, rigorosamente su invito, sarà la stampa nazionale e internazionale ad aprire il 19 e 20 novembre la “dieci giorni” del “Benvenuto Brunello n. 30”. Nei giorni successivi gli appuntamenti del Consorzio coinvolgeranno influencer e blogger, sommelier di ristoranti stellati e operatori professionali dell’horeca ed anche i winelover.
Uno scatto in avanti, quello del Consorzio del Brunello, che, con ogni probabilità, visto l’appeal della denominazione, avrà un qualche effetto anche oltre i confini della denominazione. Anche se i principali Consorzi, coinvolti nella “Settimana delle Anteprime”, dal Chianti Classico al Nobile di Montepulciano, dal Chianti alla Vernaccia di San Gimignano, sembrano orientati a mantenere il loro format. Mentre il Consorzio di Bolgheri e Bolgheri Sassicaia, che, da sempre cammina per un’altra strada, sembra aver eletto l’inizio di settembre come momento per un suo evento di territorio, che, in questo 2021, sarà di scena il 4 settembre, con l’Anteprima delle annate 2019 e 2020 al Castello di Castagneto Carducci, e la grande cena di gala lungo l’iconico Viale dei Cipressi .
Intanto, però, dai rumors intercettati da WineNews, resta comunque la volontà della Regione Toscana di organizzare o patrocinare un evento collettivo e comune, sui territori del vino di Toscana, a Firenze, ma tutto da riscrivere, magari anche a prescindere dalle Anteprime, e forse più orientato ai consumatori che al trade. Tanti temi, sui quali Consorzi e Regione Toscana, stanno ragionando.
Winenews, in questo senso, ha raccolto le reazioni di alcune delle altre realtà consortili del vino di Toscana, co-protagoniste insieme al Brunello, negli ultimi anni, della “Settimana delle Anteprime”. A partire da Francesco Mazzei, presidente del Consorzio della Doc Maremma e soprattutto di Avito, l’associazione che riunisce tutti i consorzi del vino della Regione Toscana: “lo sapevamo, e credo che le Anteprime hanno logiche non necessariamente uguali per i diversi Consorzi, sia in termini di calendario che di target. È una scelta legittima, ognuno deve fare quello che ritiene giusto per la sua denominazione. Non di meno stiamo ragionando con la Regione Toscana per ricalibrare le cose e vedere quali sono le opportunità, penso che gli altri Consorzi confermino le Anteprime così come sono, ma è anche l’occasione per un “fine tuning”. Perchè è anche vero che questo meccanismo delle Anteprime, così lunghe, e un po’ logoranti per tutti, un po’ di appeal lo stanno perdendo. Siamo arrivati a questo perchè evidentemente c’era un po’ di stanca su questo format. E poi la logica delle sinergie e delle economie di scala è importante, ma non sempre è la priorità, perchè ognuno ha le sue specifiche esigenze. Ma come tutte le situazioni di cambiamento, io la leggo come un’opportunità per riflettere e rinnovarsi, non come un problema”.
Parole chiare, come lo sono quelle di Giovanni Busi, presidente del Consorzio del Chianti, il più grande della Toscana: “noi abbiamo la nostra manifestazione Chianti Lovers a febbraio, insieme a Buy Wine (della Regione, e da qualche tempo in sinergia con il Consorzio del Morellino di Scansano, ndr), e vorremmo che la cosa continuasse ad andare avanti in questo modo. Le nostre nuove annate, poi, escono sul mercato il 1 marzo, quindi per noi è nei tempi ideali. Noi non ci spostiamo. Ormai è una manifestazione non dico consolidata, perchè dobbiamo sempre crescere, ma insomma si superano sempre le 4.000 presenze in un giorno: un patrimonio che non possiamo buttare, anzi, dobbiamo migliorare, ma servono più risorse. Indubbiamente la scelta del Consorzio del Brunello è la rottura di un fronte, ma avrà le sue ragioni e le risorse per supportare un Anteprima per conto suo. Ora però è importante capire cosa vuole fare la Regione Toscana, su cosa vuole investire, ed è importante è che non tolga le risorse per i Consorzi. Un evento regionale comune, a prescindere dalla Anteprime? Perchè no, purchè sia di alto livello, come una regione come la Toscana merita. E anche perchè ci dobbiamo confrontare con manifestazioni come quelle di Bordeaux, o quelle del Piemonte, che sono di altissimo livello”.
Sulla stessa linea il Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, guidato da Andrea Rossi: “massimo rispetto per le scelte degli altri, ovviamente. Noi siamo convinti che il format delle Anteprime vada rivisto in qualche aspetto, ma ci sarebbe piaciuto rimanere tutti uniti perchè penso che l’unione fa la forza. All’assessore all’Agricoltura Stefania Saccardi testimonieremo la nostra disponibilità a mantenere il format attuale, le Anteprime nei territori funzionano, poi chiaramente di tutto si può discutere. Anche di un evento “regionale” a prescindere dalle Anteprime territoriali, in più, a patto che sia qualificato e di promozione vera. “Toscana” è un brand importante, un valore aggiunto comune”.
“Quella del Consorzio del Brunello è una decisione che ci aspettavamo - aggiungono Giovanni Manetti e Carlotta Gori, presidente e direttrice del Consorzio del Chianti Classico - ora attendiamo di rivederci con i rappresentati degli altri Consorzi che storicamente hanno sempre partecipato alla “Settimana delle Anteprime”, per condividere scelte che possono essere di confermare il format, magari con delle revisioni come peraltro già successo nel 2021, dettate dalla pandemia, o magari anche scelte diverse. Come Consorzio, noi non vediamo la necessità di non celebrare più la “Settimana delle Anteprime”. Il Consorzio del Brunello ha fatto una scelta importante che ha le sue ragioni, gli altri individueranno la loro strada, ma dobbiamo confrontarci. Ad oggi possiamo dire che le nostre Anteprime sono sempre stati eventi soddisfacenti e di successo, per noi la Chianti Classico Collection (storicamente a Firenze) è un momento significativo, da 20 anni, con riscontri estremamente positivi anche nell’ultima edizione che è stata eccezionalmente a maggio, per via della pandemia. Vorremmo continuare con la “Settimana delle Anteprime”, mantenendo ognuno le proprie specificità, ma anche continuando a beneficiare di sinergie e di una cornice comune. Ma è presto per fare valutazioni più profonde, dobbiamo sia riconfrontarci con gli altri Consorzi che capire cosa vuole fare la Regione Toscana. Ma sarà, comunque, come è sempre stato, un dialogo aperto e positivo”.
“Tutti insieme stiamo facendo delle riflessioni - aggiunge Irina Guicciardini Strozzi, alla guida del Consorzio della Vernaccia di San Gimignano, unica grande denominazione bianchista della Toscana - fermo restando che la formula della “Settimana delle Anteprime” resta sicuramente valida, soprattutto per fa la sua Anteprima nei territori, come noi, e vogliamo sicuramente continuare a lavorare in questa direzione. Chiaramente vanno fatte valutazioni, anche in base a quello che è cambiando con la pandemia, per capire anche se si aprono altre opportunità. Ma la Settimana è un appuntamento da non abbandonare, perchè ci consente di raccontarci meglio al mondo”.

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