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Antinori è il marchio italiano più conosciuto nel mondo (seguito da Gaja e Biondi Santi) e il Sassicaia il vino universalmente più famoso. Montalcino e le Langhe detengono, a pari merito, la leadership dei territori d’eccellenza
di Bernando Lapini

Sondaggi & Tendenze
Piero Antinori

Quale è il marchio del vino più conosciuto al mondo? E’ la griffe toscana Antinori, seguito da Gaja, Biondi Santi, Castello Banfi, Caprai, Planeta, Frescobaldi, Bellavista, Ferrari e Ornellaia. E il vino italiano più famoso? Non ci sono dubbi: regna incontrastato, al primo posto, il Sassicaia della Tenuta San Guido, seguito dal Brunello di Montalcino Riserva di Biondi Santi, dal Barbaresco di Gaja, dall’Ornellaia e dal Masseto della Tenuta dell’Ornellaia, dal Solaia di Antinori, dal Sagrantino di Montefalco “25 Anni” di Caprai, dall’Amarone della Valpolicella “Vigneto Monte Lodoletta” di Dal Forno, dal Chianti Classico “Castello di Fonterutoli” del Castello di Fonterutoli, dal Franciacorta “Annamaria Clementi” di Ca’ del Bosco e dal Barolo Brunate di Roberto Voerzio. E quale è il territorio vitivinicolo più ricco di appeal, nel suo insieme? In testa ci sono le Langhe (con Barolo e Barbaresco) e Montalcino, con il Brunello; quindi Chianti Classico, Collio, Amarone-Valpolicella, Bolgheri, Sagrantino-Montefalco, Alto Adige, Franciacorta e Prosecco Conegliano-Valdobbiadene. Tutto questo emerge dal sondaggio, condotto su un campione di 8.894 enonauti (con risposte da parte di 1.874), di www.winenews.it, uno dei siti d’informazione sul vino più cliccati d’Italia, e realizzato in collaborazione con Vinitaly (www.vinitaly.com). I primi tre posti della classifica delle griffe italiane del vino più note, vede susseguirsi i nomi di Antinori, Gaja e Biondi Santi: un risultato che rimarca, inequivocabilmente, il valore di queste tre aziende, artefici principali del cosiddetto “rinascimento” enologico italiano, capace di proiettare l’intero made in Italy enoico alla “conquista” del mondo.
L’indagine, che fotografa le tendenze del mondo del vino, analizza anche le preferenze personali degli enonauti (ovvero appassionati di internet e di enologia) sulle griffe. Questa speciale “hit parade”, come in un calcolo matematico in cui si inverte l’ordine dei fattori, ripropone pressoché lo stesso risultato, con i medesimi nomi, quasi in analogo ordine.
La classifica vede Gaja al primo posto, seguito da Antinori, Biondi Santi, Tenuta San Guido-Sassicaia, Ornellaia, Caprai, Castello Banfi, Planeta, Ferrari e Bruno Giacosa, a sottolineare il solido radicamento raggiunto da queste aziende nell’immaginario anche, e forse soprattutto, del pubblico più qualificato. Gli enonauti di www.winenews.it  hanno dimostrato di accordare grande credito al fascino esercitato all’estero soprattutto dai classici dell’enologia made in Italy (Barolo, Barbaresco, Brunello di Montalcino, Amarone della Valpolicella, Chianti Classico), ma anche i vini nati dal matrimonio fra vitigni autoctoni e internazionali sono ancora considerati grandi “ambasciatori” del vino italiano nel mondo. Un dato indicativo è rappresentato dall’interesse degli enonauti, per adesso molto ristretto, ma sempre più crescente, verso i cosiddetti “vini veri” o “estremi”, frutto di caratterizzazioni stilistiche radicali o di tecniche particolari (come la biodinamica) con molte segnalazioni per la Ribolla Gialla di Gravner, il Trebbiano d’Abruzzo di Valentini, il Brunello di Montalcino Case Basse di Soldera, il Barolo di Bartolo Mascarello o i vini di Querciabella. Ma l’enologia italiana nel mondo non è solo griffe e “artigianato”. Hanno ottenuto buoni piazzamenti anche aziende di dimensioni importanti: Zonin, Gancia, Rocca delle Macìe, Mezzacorona, Santa Margherita, Duca di Salaparuta (Corvo), Sella & Mosca, Gruppo Italiano Vini (Giv), aziende che hanno saputo accrescere la notorietà del vino italiano, consolidando le loro posizioni strategiche in tutti i principali mercati del mondo.
Gli enonauti “sondati” da www.winenews.it sono prevalentemente di sesso maschile (82%), hanno un’età compresa fra i 30 e i 45 anni (54%), un elevato titolo di studio (l’85% è in possesso del diploma di scuola media superiore o di laurea) e un buono/ottimo livello socio-economico (imprenditore, bancario, avvocato, commercialista, ingegnere, medico, agente di commercio, architetto, commerciante ...); il 25% degli enonauti di www.winenews.it non è di origine italiana (i Paesi più rappresentati sono Usa, Gran Bretagna, Svizzera, Austria, Francia, Australia).

Le eccellenze dell’Italia del vino nel mondo

La griffe italiana più famosa del mondo del vino?
1) Antinori
2) Gaja
3) Biondi Santi
4) Sassicaia - Tenuta San Guido
5) Castello Banfi
6) Caprai
7) Planeta
8) Frescobaldi
9) Bellavista
10) Ferrari
10) Ornellaia
Quale è il vino italiano più famoso nel mondo?
1) Sassicaia Tenuta San Guido
2) Brunello di Montalcino Riserva Biondi Santi
3) Barbaresco Gaja
4) Ornellaia Tenuta dell’Ornellaia
5) Barolo Monfortino Riserva Conterno
6) Solaia Antinori
7) Masseto Tenuta dell’Ornellaia
8) Sagrantino di Montefalco “25 Anni” Caprai
9) Amarone della Valpolicella “Vigneto Monte Lodoletta” Dal Forno
10) Chianti Classico Castello di Fonterutoli
11) Franciacorta Annamaria Clementi Ca’ del Bosco
12) Barolo Brunate Roberto Voerzio
La griffe italiana del mondo del vino preferita dagli enonauti
1) Gaja
2) Antinori
3) Biondi Santi
4) Sassicaia - Tenuta San Guido
5) Ornellaia
6) Caprai
7) Castello Banfi
8) Planeta
9) Ferrari
10) Bruno Giacosa
Il territorio del vino, nel suo insieme, preferito dagli enonauti?
1) Barolo e Barbaresco - Langhe
1) Brunello - Montalcino
3) Chianti Classico
4) Collio
5) Amarone - Valpolicella
6) Bolgheri
7) Sagrantino - Montefalco
8) Alto Adige
9) Franciacorta
10) Prosecco Conegliano-Valdobbiadene
Le regioni del vino più amate dagli enonauti?
1) Toscana
2) Piemonte
3) Sicilia
4) Trentino
5) Veneto

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