In tempi difficili e di grande incertezza come quelli che stiamo vivendo, il consumo, di qualsiasi bene, si orienta sui marchi più conosciuti, quelli che danno più affidabilità. Una semplificazione, certamente, ma che ben si rispecchia nell’edizione 2022 della “The World’s Most Admired Wine Brands” del magazine “Drinks International”, realizzata ogni anno con i voti di una “academy” formata da personalità influenti e professionisti dell’industria del vino. E così, non sorprende più di tanto che i 4 top brand italiani in classifica siano delle grandi firme del vino italiano, marchi storici, leader dei loro territori e non solo. Al n. 5, primo dei brand tricolore (ed in salita di 4 posizioni sul 2021), c’è ancora una volta Antinori, realtà storica del vino italiano che con quasi 3.000 ettari vitati è la più grande realtà privata del vino, oggi guidata dalla generazione n. 26 della famiglia, ovvero Albiera, Allegra e Alessia, insieme al padre, il marchese Piero Antinori, e al ceo Renzo Cotarella, vertici di un gruppo del vino italiano che fa storia dal 1385, quando la dinastia, Giovanni e Piero Antinori, entra a far parte dalla corporazione dell’Arte dei Vinattieri.
Sale alle posizione n. 7 (scalandone ben 19), invece, Gaja, icona delle Langhe, con i suoi grandi Barolo e Barbaresco, ma anche con le tenute di Bolgheri (Cà Marcanda), Montalcino (Pieve Santa Restituta), e vini che arrivano anche dall’Etna, come Idda (in partnership con Alberto Graci), per il gruppo guidato da Angelo Gaja, produttore italiano tra i più seguiti ed ascoltati, insieme alle figlie Gaia e Rossana e al figlio Giovanni.Posizione n. 11, invece (in salita di 13) per Frescobaldi, altro top brand che è storia del vino italiano, altro gruppo familiare guidato da Lamberto Frescobaldi, che possiede 1.500 ettari, nei territori più importanti della Toscana del vino, divisi in diverse tenute di primissimo piano (Castello di Nipozzano e Castello di Pomino nel Chianti Rufina, Rèmole a Sieci, Tenuta Castiglioni a Montespertoli, Perano a Gaiole in Chianti, nel Chianti Classico, Tenuta Ammiraglia in Maremma e Castelgiocondo da Montalcino), tutte sotto il cappello della “Tenute di Frescobaldi”, a cui si aggiungono aziende che sono diventati miti assoluti del vino mondiale, come Masseto e Ornellaia a Bolgheri, su tutte, o ancora Luce a Montalcino, senza dimenticare Attems, in Friuli Venezia Giulia.
Infine, in “Top 50”, e per la precisione al n. 37, c’è un vero e proprio faro del vino di Sicilia, ovvero Planeta,cantina che ha segnato il rinascimento enoico dell’Isola, fondata dal compianto Diego Planeta, e oggi sviluppata da Alessio, Francesca e Santi Planeta, al vertice di un’azienda capace come poche di raccontare il mosaico enologico siciliano, da Menfi a Vittoria, da Noto da Noto all’Etna ed a Capo Milazzo. Grandi classici italiani, in compagni di grandi classici del vino mondiale: al n. 1 assoluto si conferma ancora una volta il leader del vino di Spagna, Familia Torres, al n. 2 sale il più imporante marchio del vino australiano, ovvero Penfolds, mentre al n. 3 si piazza un riferimento del vino del Sudamerica e dell’Argentina, come Catena.
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