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Antitrust multa Eataly, Fontanafredda e “Vino Libero” per “pratica commerciale scorretta” nella promozione e comunicazione. Roberto Bruno, ceo Fontanafredda: “mai detto che “Vino Libero” è senza solforosa, lo rileva lo stesso provvedimento”

50.000 euro di multa a Eataly, 8.000 a Casa E. di Mirafiore e Fontanafredda, e 5.000 e “Vino Libero”: ecco la multe comminate dall’Antitrust alle tre realtà, tutte riconducibili ad Oscar Farinetti, per “pratica commerciale scorretta”. Al centro del contendere, in un provvedimento iniziato nel 2014 su segnalazione del Codacons, è la comunicazione e la promozione dei prodotti di “Vino Libero” nei punti vendita di Eataly, ed in particolare lo sticker applicato sulle bottiglie aderenti al progetto che, secondo l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, senza altre specificazioni, avrebbe potuto indurre nel consumatore la convinzione che i vini fossero completamente liberi dalla tanto discussa solforosa. Mentre, come rileva anche il Garante, sul sito www.vinolibero.it è correttamente indicato che “Vino Libero” si riferisce a “libero da concimi di sintesi, libero da erbicidi e libero da almeno il 40% dei solfiti rispetto al limite previsto per legge”.
“Cosa che rispettiamo assolutamente, al punto che sul sito pubblichiamo le analisi realizzate da laboratori terzi e indipendenti sui prodotti. Senza contare che non c’è davvero nessun intento fraudolento, al punto che, come previsto per legge, sulle bottiglie di “Vino Libero” è riportata la dicitura “Contiene Solforosa”, commenta a WineNews Roberto Bruno, ceo di Fontanafredda che, del progetto “Vino Libero”, è la cantina capofila.
A riportare la notizia, per primo, è stata la versione on line de “Il Fatto Quotidiano”, in un articolo dal titolo “Eataly, multa da 50.000 euro per la vendita di “Vino libero”. Antitrust: “Informazione scorretta, contiene solfiti” (http://goo.gl/YLsq7Q). “Articolo in cui ravvisiamo - commenta Roberto Bruno - qualche stortura; ancora non ci siamo confrontati e vedremo che fare, e se fare qualcosa. All’atto pratico, dico solo che dopo le segnalazioni e i rilievi dell’autorità abbiamo iniziato a modificare il materiale di comunicazione ritenuto non regolare, tanto che il provvedimento è arrivato quando in parte la situazione è già stata corretta, come peraltro scritto nel provvedimento (il n. 25980, http://goo.gl/kHEHGv, ndr). Come rilevato, per altro, nessuno ha mai sostenuto che i vini di “Vino Libero” fossero completamente liberi dalla solforosa. Noi andiamo avanti, è un progetto in cui crediamo molto, per la riduzione dell’uso di sostanze chimiche nella produzione di vino non è solo comunicazione, ma qualcosa che poi si riflette su prodotto finale”.

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