ARCORE COME LA CASA BIANCA, IL 20 SETTEMBRE APRE IL SUO FARMERS MARKET: LO COMUNICA LA COLDIRETTI

Se alla Casa Bianca è nato il Fresh Farm Market, con la first lady Michelle Obama, che “dopo aver passeggiato tra le bancarelle ha riposto in un cestino di vimini una dozzina di uova, due cavoli, pomodorini, pere, patate, formaggio e mezzo litro di latte al cioccolato per una spesa complessiva di 28 dollari”, anche Arcore, in Italia, avrà il suo mercato degli agricoltori. L’iniziativa è della Coldiretti, il 20 settembre, nel Parco Borromeo, ad Arcore, appunto, a due passi dalla maison Berlusconi, con i prodotti del territorio … i vini di San Colombano, il grana Tipico Lodigiano, farine e polenta di Vimercate, confetture e lumache di Agrate Brianza, formaggi di Cambiago e riso di Gaggiano.
Questi mercatini di “Campagna Amica”, realizzati in tutta Italia sono una delle colonne portanti del progetto per una filiera tutta agricola e tutta italiana che la Coldiretti sta realizzando a livello nazionale (www.campagnamica.it), puntando ad aprire 20.000 punti vendita di prodotti locali, tra mercati, aziende, cooperative, agriturismi e Consorzi Agrari.
Secondo un’analisi Coldiretti/Swg, un italiano su due (52%) ha acquistato almeno una volta direttamente dal produttore agricolo, la forma di distribuzione commerciale che ha registrato la maggiore crescita battendo nell’alimentare negozi, hard discount e ipermercati. Gli acquisti diretti dagli agricoltori sono cresciuti dell’8%, raggiungendo il valore di 2,7 miliardi di euro, destinati per ben il 43% all’acquisto di vino in cantina; il 23% per l’ortofrutta, il 12% per i formaggi, il 7% per carni e salumi, il 6% per l’olio di oliva e il 5% per le piante ornamentali.
Tra le motivazioni di acquisto dall’agricoltore, al primo posto, nell’indagine Swg/Coldiretti, c’è la genuinità (63%), seguita dal gusto (39%) e dal risparmio (28%). Ma esistono anche enormi spazi di crescita con quasi la metà (44%) dei consumatori che non effettuano acquisti direttamente dai produttori e che non lo fanno perché non sanno a chi rivolgersi o dove andare, tanto che l’88% della popolazione si recherebbe in un farmers market se c’è ne fosse uno nella propria zona.