Si chiama “Note d’Autunno” ed è prodotto da Cantine Volpetti di Ariccia, nel Lazio, il “miglior Novello d’Italia” 2024; al secondo posto, si piazza il Novello della griffe marchigiana Velenosi e, al terzo posto, quello della Casa Vinicola Criserà, in Calabria. Ecco i migliori vini del Concorso n. 18, organizzato da Istituto Italiano del Vino e dell’Olio Novello. “I dati, in anteprima, sulla produzione in Italia - ha dichiarato il direttore Tommaso Caporale - vedono un leggero segnale di ripresa, con una produzione in aumento: quest’anno siamo a 3,5 milioni di bottiglie (nel 2023 erano meno di 3 milioni). Ma soprattutto riscontriamo un rinnovato interesse per il Novello da parte della cantine: alcune di quelle che avevano smesso di farlo adesso lo producono di nuovo”.
Proprio l’Istituto del Vino Novello Italiano ha ribadito la propria proposta di revisione del processo di fermentazione con macerazione carbonica: l’obiettivo è portare l’attuale percentuale del 40% minimo al 100%, come in Francia. In questo modo si cerca di ovviare alla presenza sugli scaffali di etichette di scarso livello vendute a basso prezzo, che hanno portato non solo ad un calo costante nei consumi di Novello in Italia, ma anche ad una percezione di poca qualità da parte dei consumatori. “Abbiamo ricordato al Ministro dell’Agricoltura - afferma Tommaso Caporale - lo sforzo delle piccole cantine che ancora producono vino Novello con il 100% di macerazione carbonica, affinché possa accogliere la nostra mozione di revisione delle norme, innalzando la percentuale minima ferma solo al 40% e inserendo un ulteriore livello di certificazione per chi la utilizza nella totalità della vinificazione”.
“Il vino Novello, in questi anni, a causa di una legislazione che andrebbe rivista per vincolare le cantine all’innalzamento della qualità della produzione, sta vivendo una profonda crisi - ha affermato Sabrina Alfonsi, Assessore all’Agricoltura “Roma Capitale” - per troppi anni si è pensato che il Novello fosse un dio minore sui vini strutturati, mentre semplicemente è un altro modo di approcciarsi a questo prodotto. Il grande calo dei consumi che ha colpito i vini Novelli, negli ultimi 10 anni, è arrivato oggi anche sul settore dei vini tradizionali, a testimoniare un cambiamento profondo dei consumi. Le persone, anche per motivi legati alla salute, bevono meno e vogliono più qualità. Avere il miglior vino Novello d’Italia, nella nostra città metropolitana, mi riempie di orgoglio e speranza: la speranza che, a partire dalla capitale, ci possa essere un Rinascimento per questo prodotto, che, per le sue caratteristiche, può rappresentare una leva per avvicinare i giovani al mondo del vino, spesso visto come un mondo troppo ingessato. Per fare questo serve dare maggiore appeal e un più forte legame al territorio di provenienza e alla sostenibilità”.
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