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Arriva il libro “Storia Moderna del Vino Italiano” a cura di Walter Filiputti, con contributi di Attilio Scienza e Mario Busso, un viaggio, inedito, nelle vicende vincenti ed innovative dell’Italia enoica degli ultimi quaranta anni densi di successo

La storia del vino italiano, quella che conta e cioè quella moderna ha inizio tra la fine degli anni Sessanta e i primi Settanta del Novecento e rappresenta la più bella pagina mai scritta dalla nostra agricoltura, che ha visto la trasformazione di semplici viticoltori in imprenditori le cui bottiglie sono presenti in tutto il mondo. A raccontare questa vicenda tutta al positivo, ed in parte inedita, un libro, “Storia Moderna del Vino Italiano” a cura di Walter Filiputti ed edito da Skira di Milano (www.skira.net), che sarà presentato a Roma il 16 novembre all’Associazione Stampa Estera.
Straordinaria fu la capacità di innovarsi di tutto un comparto e di un’intera filiera: dall’enologia alla viticoltura, dal modello di gestione al marketing, fino alla comunicazione. Dedicato a tutti i vignaioli italiani (ma con un particolare senso di riconoscenza verso Luigi Veronelli, “il filosofo del vino italiano”, che vignaiolo non era ma che ha insegnato ad esserlo a molti), il testo racconta per la prima volta questa storia di lavoro e creatività tutta italiana con la sua affascinante complessità e varietà di uomini, aziende e vini.
L’opera è suddivisa in tre parti emblematicamente: 1) Rinascimento del vino italiano, a sua volta declinato nei capitoli: La lezione del vino; Il Rinascimento del vino italiano: gli uomini che hanno cambiato la storia; La sfida dei mercati internazionali e La cucina italiana nel mondo; 2) Il vino italiano. L’innovazione, composto dagli interventi: Milano. Gli Intellettuali del vino; I vini autoctoni; Tra Doc e Docg: regole a sostegno della competitività; Vinitaly, una fiera, una comunità internazionale, e Merano WineFestival; Enologia e viticoltura: dalla chimica alla sostenibilità; In osteria, “luogo che di volta in volta si fa bottega, scuola, incrocio e foro”; ed infine l’ampia parte, la più corposa del libro, dal titolo 3) La geografia del vino italiano, composta da Il paesaggio vitivinicolo italiano; Le eccellenze del vino italiano dagli anni sessanta a oggi; Gli anni sessanta; Gli anni settanta; Gli anni ottanta; Gli anni novanta; Gli anni duemila; Gli anni duemiladieci; Il nuovo sistema del vino; Bottiglie ed etichette d’autore; Cantine. Nuove architetture; Cantine mimetiche parzialmente interrate connotate da elementi architettonici fuori terra; Cantine fuori terra fortemente legate alla tradizione e al territorio e Cantine fuori terra tecnologiche.
Il volume propone, dunque, un affascinante viaggio alla scoperta dei diversi aspetti del poliedrico mondo del vino: dal cosiddetto Rinascimento del vino italiano, al suo futuro e all’innovazione in tutte le sue declinazioni, dalla cucina italiana nel mondo alla sfida dei mercati internazionali, dagli intellettuali del vino al paesaggio vitivinicolo, dalle bottiglie ed etichette d’autore alle cantine, veri sancta sanctorum dove si celebra il rito del vino. Decennio dopo decennio, emergono le aziende protagoniste di questa storia dagli anni Sessanta sino a oggi, a ciascuna delle quali viene dedicata una scheda illustrata completa della storia della casa vinicola e dei vini più rappresentativi.
Il comitato di redazione, oltre allo lo stesso Walter Filiputti, comprende Mario Busso, Davide Rampello, Attilio Scienza e Angelo Solci.

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