Formare manager in grado di realizzare un’offerta turistica innovativa e di qualità, mirata e fondata sulla promozione territorio, valorizzando quelle realtà locali che spesso non riescono a trovare adeguato risalto anche per la mancanza - generalmente avvertita - di competenze adeguate al racconto e alla promozione delle tante attrattive turistiche a disposizione, dall’arte, al paesaggio alla cultura e, naturalmente, l’enogastronomia. È l’obiettivo che ha portato alla nascita del “Master in Turismo Sostenibile”, ai nastri di partenza da ottobre 2022, progettato dalla Luiss Business School e Accademia Intrecci, realtà affermata del settore dell’ospitalità, guidata dalla triade “rosa” Dominga, Marta ed Enrica Cotarella.
Il master, presentato a Roma, in Luiss Business School (Villa Blanc), guarda a 360 gradi alla valorizzazione del territorio (come evidenzia anche il dettagliato titolo completo “Master in Management delle Imprese Culturali e Creative - Major in Turismo Sostenibile, Strategie e tecniche di destination management per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori”), formando figure manageriali, e professionali in genere, che rendano tra l’altro concretamente realizzabile quanto previsto dal Piano Borghi del Pnrr e che puntino al dialogo con le istituzioni nazionali e locali operando in un’ottica di partenariato pubblico-privato. Il Master si articolerà in due step: dopo una prima fase, con lezioni alla Luiss Business School, si sposterà nel Campus Residenziale dell’Accademia Intrecci. Una scelta che permetterà agli studenti di approfondire “sul campo” le esigenze, le opportunità e le opzioni per costruire e rafforzare professionalità manageriali.
“Questo master - ha spiegato, a Winenews, Dominga Cotarella, manager alla guida dell’azienda Famiglia Cotarella, assieme alle cugine Marta ed Enrica Cotarella - ha l’obiettivo concreto di dare ai giovani che vogliono mettersi alla prova, che vogliono conoscere, che vogliono innamorarsi della bellezza del nostro Paese, dei piccoli borghi e della piccole comunità, la possibilità di raccontare questi territori, in forma certamente manageriale, da professionisti ma anche raccontando tutta la parte emozionale ed artistica che troviamo su territorio. Siamo sempre più convinti che il turismo sia una leva fondamentale per far riprendere il nostro Paese e va assolutamente raccontato; quello che riteniamo giusto è cambiare la modalità del racconto, cioè l’importanza di saperlo raccontare in modo professionale e anche emotivamente coinvolgente”. Da “signora del vino” quale è, Dominga Cotarella ha rimarcato come “l’enogastronomia sarà uno degli ingredienti di questo Master, perché è uno degli ingredienti della bellezza dell’Italia. Accanto a questa bellezza non mancherà la bellezza artistica e culturale ed uno dei challenge del Master sarà appunto capire come eventi quali la ricorrenza dei Cinquecento anni dalla morte del Signorelli e delPerugino, che cadrà nel 2023 (ed a sostegno del quale è stato anche presentato un disegno di legge da parte del senatore leghista Luca Briziarelli, intervenuto alla presentazione del Master, ndr), possano creare un flusso di turismo che non duri solo per l’occasione”.
“L’idea del Master - ha sottolineato Luigi Abete, presidente Luiss Business School - è di mettere insieme la domanda turistica e l’offerta culturale sul territorio. Quindi non la cultura ma quella cultura, non le opere d’arte ma quell’opera d’arte, non l’ambiente ma quell’ambiente. Un turismo locale rivolto a chi viene a vedere quel territorio, quel borgo”. Luigi Abete, che è anche presidente dell’Associazione Imprese Culturali e Creative di Confindustria, ha osservato come “l’Italia sia piena di belle cose che spesso non sappiamo raccontare e se le piccole realtà locali facessero rete per raccontarsi, lasciando da parte i campanilismi, sarebbe senz’altro utile”.
Il Sottosegretario alle Politiche Agricole (con delega al vino Gian Marco Centinaio) ha sottolineato, nella tavola rotonda che ha accompagnato la presentazione del Master, “come l’Italia, più che Paese del turismo sia un Paese di vari turismi, per questo è sempre più necessario che ci sia competenza di addetti, sia nel settore privato che pubblico. I vari turismi sono il motore del nostro Paese e la politica deve capire questo, ci vogliono competenze anche a livello amministrativo per parlare di tutti i tipi di turismo”. Ha rimarcato l’importanza della formazione degli operatori, in ambito turistico, anche Valentina Corrado, Assessore al Turismo della Regione Lazio: “la formazione degli operatori è fondamentale per vincere la sfida e la cultura dell’accoglienza è importantissima”. La formazione degli operatori turistici è appunto uno dei punti chiave su cui l’Assessore Corrado ha ridisegnato la legge quadro regionale sul turismo “che, a distanza di quindici anni dalla sua ultima definizione, doveva essere - ha sottolineato - assolutamente aggiornata alla realtà attuale e alle mutate esigenze degli operatori”. Anche la presidente Federturismo di Confindustria, Marina Lalli, ha apprezzato la proposta del nuovo Master, osservando che “poter formare in modo approfondito persone che lavorano in un settore in evoluzione è fondamentale. In Italia non stiamo ancora facendo un buon lavoro per la promozione turistica, siamo manchevoli nelle competenze, programmazione e analisi dei flussi. Ci vuole un cambio di passo e maggiore collaborazione da parte delle amministrazioni pubbliche”.
Gli organizzatori del “Master in Management delle Imprese Culturali e Creative - Major in Turismo Sostenibile, Strategie e tecniche di destination management per lo sviluppo e la valorizzazione dei territori” hanno sottolineato, nel convegno, come, dopo la battuta d’arresto dovuta al Covid (il fatturato è diminuito di quasi il 60% e le presenze turistiche totali più del 50% sul 2019), il turismo nel Belpaese stia nuovamente navigando con il vento in poppa. I dati relativi alla terza settimana di aprile, segnalano infatti che l’Italia è la seconda meta preferita dopo la Spagna per numero di prenotazioni aeree internazionali, con 621.000 presenze contro i 925.000 della penisola iberica. Ma per aumentare il richiamo internazionale e non perdere terreno di fronte ai vari competitori - è stato sottolineato, sempre nel convegno - occorre migliorare l’offerta, che, al momento, non valorizza adeguatamente il patrimonio culturale, storico, artistico, paesaggistico ed enogastronomico nazionale. Perciò l’auspicio della presidente Federturismo di Confindustria, Marina Lalli, “è di vedere replicate e diffuse iniziative come questo Master, perché ci vuole una sterzata ed una cultura diversa in tutta Italia”.
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