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Aspettando che il Testo Unico sul vino diventi realtà, a mettere insieme tutto il corpus normativo unionale e nazionale, ci pensa l’ultima edizione del “Codice della Vite e del Vino 2016”, frutto dello sforzo editoriale dell’Unione Italiana Vini

Aspettando che il Testo Unico sul vino, la cui discussione in Parlamento dovrebbe presto entrare nel vivo, diventi realtà, a mettere insieme tutto il corpus normativo unionale e nazionale, comprese anche le circolari inedite e poco conosciute che, spesso, forniscono utili elementi interpretativi, ci pensa l’ultima edizione del “Codice della Vite e del Vino 2016”, frutto dello sforzo editoriale del Servizio giuridico normativo dell’Unione Italiana Vini (www.uiv.it) che, come ha spiegato il presidente Domenico Zonin, “con questa edizione, ancora più dettagliata, ha voluto portare un grande contributo a tutto il comparto, con l’obiettivo di mettere a disposizione delle imprese e del territorio uno strumento utile e di facile consultazione per essere sempre aggiornati sulla normativa vitivinicola e potersi muovere con sicurezza nelle scelte aziendali in favore di produttività e competitività. Questo volume - continua Zonin - si propone quale innovativo servizio di consultazione e aggiornamento legislativo che può contare su continui aggiornamenti on line e sul supporto di una newsletter che informa tempestivamente l’operatore professionale della pubblicazione di nuovi provvedimenti Ue e nazionali. Uno strumento moderno, che si aggiunge all’Osservatorio del vino, per fornire un quadro completo sotto tutti i punti di vista a chi opera in questo settore, quindi sotto i profili: tecnico, legislativo, economico”.
Nel Codice, viene rielaborato e aggiornato l’intero panorama normativo comunitario collegato all’Ocm vino, riportando anche tutte le disposizioni nazionali applicative collegate, in modo da mettere a disposizione degli operatori vitivinicoli uno strumento sempre aggiornato. È riportata la nuova normativa Ue e nazionale sul sistema autorizzativo degli impianti vitati, pienamente operativa dall’1 gennaio 2016, oltre che il decreto legislativo n. 61 dell’8 aprile 2010 sulla tutela delle Do e Ig, e tutti i decreti applicativi collegati che completano il quadro delle norme nazionali sulle denominazioni di origine dei vini italiani.
Accanto alla legislazione Ue e alle norme che da esse discendono direttamente, esistono anche disposizioni nazionali che disciplinano l’attività di produzione e commercializzazione delle bevande e che fanno parte anch’esse della realtà legislativa in cui si muovono gli operatori nella loro normale attività (legge 82/2006, accise, disciplina igienica degli alimenti, produzione con metodo biologico. codici doganali, preimballaggi).

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