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VITICOLTURA

Assunti i primi dieci operai formati da Accademia della Vigna, progetto innovativo nelle Langhe

É la prima iniziativa in Italia che punta sia alla qualificazione della forza lavoro, sia all’inclusione e alla sostenibilità sociale 

Un vero e proprio “laboratorio di inclusione” in vigna, nel territorio delle Langhe, che punta, da un lato, alla sostenibilità sociale per i lavoratori, spesso stranieri (in particolare africani) - formandoli e assistendoli per l’ottenimento di documenti regolari - e, dall’altro, a fornire soluzioni alla richiesta di manodopera qualificata per l’agricoltura. Accademia della Vigna - progetto ideato e coordinato da Weco Impresa Sociale e supportato dal Consorzio di tutela del Barolo e Barbaresco - nato nel settembre 2022, ha raggiunto un primo, importante traguardo: sono 10 gli operai appena assunti dalle aziende che hanno aderito fin da subito all’iniziativa: Agricola Mirafiore (gruppo Fontanafredda), Conterno-Fantino, Vietti, Ascheri e Tecnovite.
Nel settore della viticoltura, in cui la mancanza di manodopera, soprattutto qualificata, sta diventando nel nostro Paese un problema strutturale, con conseguenze che nei casi più gravi sfociano nell’illegalità (basti pensare al  caporalato e al lavoro nero), l’Accademia rappresenta il tentativo di dare una risposta efficace e convincente. L’idea è che una formazione tecnica, in cui si alternino lezioni teoriche e pratiche nel vigneto, possa essere lo strumento per ingressi lavorativi che garantiscano alle aziende maggiori competenze e ai candidati condizioni di assunzione regolari e a lungo termine, anche perché i lavoratori vengono seguiti nella parte burocratica di rilascio di permessi e documenti.
Matteo Ascheri, presidente del Consorzio del Barolo e Barbaresco, afferma: “nel nostro territorio lavorano 4.000 persone. Di queste, la metà sono assunte direttamente dalle aziende, l’altra metà attraverso l’intermediazione. Il nostro scopo, aderendo al progetto di Accademia della Vigna, è di aumentare l’inserimento diretto delle aziende, sia in un’ottica di rispetto e tutela dei lavoratori - per evitare situazioni improvvisate o addirittura illegali - sia, nell’interesse delle aziende stesse, di avere personale qualificato. Per quanto riguarda la nazionalità degli operai, se in precedenza venivano soprattutto dai Paesi dell’Est (Macedonia, Albania, Romania), adesso arrivano in particolare dall’Africa (Senegal, Mali, Guinea Bissau): hanno giustamente bisogno di essere formati, sia dal punto di vista tecnico, sia da quello linguistico e culturale”. Giulia Maccagno, coordinatrice del progetto per Weco, spiega: “il percorso che stiamo animando è complesso ma necessario: queste prime dieci assunzioni sono il segno che costruire alternative è possibile e genera ricadute positive per tutti i soggetti della comunità. Organizzare il cambiamento è faticoso e richiede tempo, continueremo a lavorare insieme ai partner e alla rete per consolidare il modello e trovare insieme le giuste risposte a questa sfida di sistema”.
In concreto, Accademia della Vigna supporta le aziende nell’individuazione di candidati - che manifestino il desiderio di imparare un mestiere - poi queste svolgono i colloqui di lavoro e assumono il personale di cui necessitano. I nuovi operai vengono quindi inseriti nel percorso formativo gestito da Accademia della Vigna: 150 ore di formazione tecnica, svolta direttamente sul campo, con la supervisione di esperti, al fine di sviluppare le competenze necessarie. Le ore di formazione sono distribuite in 12 mesi e diversi moduli, ciascuno dedicato ad una diversa fase di lavoro del vigneto. I partecipanti alternano quindi periodi di lavoro in azienda a momenti dedicati alla formazione.

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