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Autorizzazioni di impianto, 6.300 ettari a disposizione per l’Italia per nuovi vigneti nel 2016, richieste superiori del 1.000% ovvero 66.000 ettari divisi in 12.500 domande: i numeri di “Corriere Vinicolo” e Unione Italiana Vini (uiv)

Italia
Autorizzazioni di impianto in Italia: 6.300 ettari a disposizione, richieste 66.000 ettari

6.300 ettari a disposizione per l’Italia per l’impianto di nuovi vigneti nel 2016, richieste per 10 volte tanto, ovvero 66.000 ettari divisi in 12.500 domande: ecco i numeri del primo anno in cui è in vigore il nuovo regime per la autorizzazioni di impianto in Italia, che ha sostituito quello dei diritti. A dirlo, alla Vigilia di Vinitaly, il “Corriere Vinicolo”, il giornale dell’Unione Italiana Vini (http://goo.gl/PCsB9U). Che evidenza come il grande volume delle richieste (il termine scadeva il 31 marzo), particolarmente inatteso visto che da anni il “Vigneto Italia” è in costante e lenta diminuzioni, non sia elevato soltanto da “Regioni da cui ce lo si poteva attendere, come Veneto e Friuli”, che comunque sono quelle che hanno “splafonato” di più, oltre il 4.300% (34.677 ettari richiesti in Veneto su 805 disponibili, 10.870 su 238 in Friuli), ma anche quelle che “negli ultimi anni avevano avuto funzione di serbatoio di diritti di reimpianto verso il Nord, come Puglia (4.000 ettari a fronte degli 862 disponibili) e Sicilia (4.700 su 1000).
Una situazione che si verifica in quasi tutte le Regioni, ad eccezione di Piemonte (391 ettari richiesti su 471 disponibili), Lazio (183 su 187) e Umbria (108 su 128). Con una superficie richiesta, in media, di 5,3 ettari a livello nazionale (9,3 in Friuli Venezia Giulia e 9 in Veneto). La normativa di accesso alle autorizzazioni, lo ricordiamo, prevede in caso di splafonamento un taglio pro-rata della quota richiesta per tutti.
Ora, come previsto dal Decreto n. 12272 del 15 dicembre 2015 del Ministero delle Politiche Agricole (https://goo.gl/nF0nV4), il Ministero comunicherà alle Regioni le aziende beneficiarie delle autorizzazioni, con le Regioni stesse che dovranno poi rilasciarle entro il 1 giugno. A quel punto, sarà data la possibilità di rinunciare all’autorizzazione, se il totale finale concesso fosse meno del 50% di quanto richiesto. Dal momento dell’autorizzazione, però, ci saranno 3 anni per piantare la vigna: se questo non avverrà ci sarà una sanzione amministrativa ma, soprattutto, l’azienda verrà esclusa dall’accesso ai fondi dei Piani Nazionali di Sostegno.

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