In un mercato del vino sempre più complicato, aprire nuove frontiere è sempre più importante. Come sta facendo da anni il vino italiano nell’Est Europa, con risultati incoraggianti visto che in Paesi come Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, nel 2023 le vendite di vini tricolore sono cresciute del +8,6% (per 250 milioni di euro), contro un media mondiale in calo del -1,6%, e con una performance anche migliore, nel 2024, con un +13% tendenziale a valore nei primi 8 mesi. E per crescere ancora si rinnova il presidio di Vinitaly sull’Est Europa con la “collettiva” Italia di “Wine Vision By Open Balkan”, da domani al 24 novembre, a Belgrado.
Un’edizione n. 3, quella organizzata da Veronafiere in collaborazione con Agenzia Ice, che ha l’obiettivo di radicare la presenza del vino italiano non solo sui Balcani (Serbia, Macedonia del Nord e Albania), ma su gran parte dell’Est Europa. Cinquantasette le imprese italiane presenti nella collettiva del vino italiano in rappresentanza di 8 Regioni (Abruzzo, Friuli-Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Puglia, Toscana e Veneto), per un matching di incontri b2b con i buyer di 11 Paesi (Albania, Austria, Bosnia Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Macedonia, Montenegro, Serbia, Slovacchia, Slovenia e Ungheria).
“La missione a Belgrado - ha detto il dg Veronafiere, Adolfo Rebughini - fa anche parte delle attività di Vinitaly pianificate per selezionare e invitare operatori e buyer locali all’edizione 2025 a Verona (6-9 aprile). Una reciprocità di interessi con i partner di Open Balcan che nell’ultimo Vinitaly ha visto 1.567 operatori dell’area balcanica e una importante partecipazione, che si rinnoverà nel 2025, in fiera a Verona, dei produttori di Serbia, Albania e Macedonia del Nord con le migliori etichette dei loro Paesi”. Sei le masterclass a Belgrado, affidate al presidente Aspi Giuseppe Vaccarini, con protagoniste le principali etichette di territori che vanno dalla Franciacorta alle Langhe, dal Friuli all’Abruzzo, dalla Sardegna al Prosecco, dal Soave alla Valpolicella.
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