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SCENARIO COVID

Bar e ristoranti contro l’ipotesi coprifuoco. Fipe/Confcommercio: “sarebbe il colpo di grazia”

Provvedimento che “costerebbe” 44 milioni di euro al giorno ad un settore già in fortissima crisi
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Bar e ristoranti contro l’ipotesi coprifuoco. Fipe-Confcommercio: “sarebbe il colpo di grazia”

Da lunedì bar chiusi alle ore 21 in Lombardia, e addirittura dalla ore 18 se non si effettua servizio al tavolo, mentre i ristoranti potranno restare aperti solo fino alle ore 23. È questo lo scenario che potrebbe essere già da lunedì nella Regione con il più alto numero di contagi da Covid, con una misura che, nelle ultime ore, è diventata più di una possibilità ventilata da Governo e Amministrazioni in diverse Regioni. E che oltre a gettare ulteriore panico in una situazione già complessa, fa tremare le imprese della ristorazione.

“Apprendiamo con stupore e preoccupazione di questa ulteriore stretta che sarebbe il definitivo colpo di grazia per il nostro comparto - si legge in una nota di Fipe/Confcommercio (Federazione Italiana dei Pubblici Esercizi) un provvedimento che, da un punto di vista meramente contabile, manderebbe in fumo 44 milioni di euro al giorno e 1,3 miliardi in un solo mese. Una perdita enorme che andrebbe ad appesantire un bilancio già abbastanza tragico, se consideriamo che le stime di perdita di fatturato sull’anno 2020 vedono un calo di ben 24 miliardi di euro”.

“Gli effetti di questa misura vanno ben oltre le perdite che abbiamo stimato perché è l’intera gestione delle aziende che rischia di saltare - continua la nota - abbiamo già registrato una forte contrazione di clientela dovuta alla discussione sull’ultimo Dpcm, una nuova misura ancor più restrittiva mette a rischio la sopravvivenza di almeno 15.000 bar serali e 40.000 tra ristoranti e pizzerie. In queste condizioni tenere aperte le aziende è impossibile. Con noi si mette a rischio una lunga filiera fatta di allevatori, vignaioli, imbottigliatori, casari, produttori artigianali e industriali. Come abbiamo già ribadito più e più volte servono più controlli e pene severe per i trasgressori, dando la possibilità alla stragrande maggioranza dei nostri imprenditori di lavorare con serietà e nel pieno rispetto dei protocolli di sicurezza che regolano la nostra attività in tempo di Covid. La strada da seguire deve essere quella applicata per tutti i settori produttivi perché non è più accettabile colpire in maniera indiscriminata l’intero comparto”.

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