Da 15 anni, le bollicine che “bagnano” la prima del Teatro alla Scala, il tempio mondiale dell’Opera, e cuore pulsante della cultura meneghina, sono quelle della maison del Franciacorta Bellavista: una partnership, quella tra la famiglia Moretti ed il perlage del Franciacorta ed uno dei monumenti dell’arte italiana, celebrata è rinnovata ieri sera nel foyer Toscanini, in una “corrispondenza di amorosi sensi”, citando i versi di Ugo Foscolo, che ruota intorno al fascino eterno dell’eleganza e dell’arte. Un connubio che ha esordito con il Vittorio Moretti 2004 (con le diverse sboccature del 2012, 2013 e 2014) che poi, nel 2015, ha ceduto il testimone ad un Brut Vintage interamente dedicato al Teatro tramite i cofanetti ispirati alle prime di ogni anno: da Balconate a Madama Butterfly, ad Andrea Chénier. Fino al 2018, quando, è arrivato “il vino nato alla Scala”, ossia il Bellavista Brut Teatro alla Scala 2013, un Franciacorta millesimato cuvée, composto da uve Chardonnay e Pinot Nero che provengono dai vigneti più alti e più vecchi della proprietà: un’armonia ricercata come quella di una grande orchestra, che esprime la sua forza grazie ai tanti strumenti diversi, perfettamente accordati fra loro, che la compongono.
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