Il primo semestre 2025 mostra segnali contrastanti per il comparto delle bevande analcoliche in Italia. Secondo i dati semestrali (gennaio-giugno 2025) di Circana diffusi, nei giorni scorsi, dall’Associazione Italiana Industria Bevande Analcoliche (Assobibe), “le vendite nel canale della grande distribuzione organizzata (Gdo) hanno registrato una crescita del +2,8% in volume, mentre il canale Cash & Carry ha subito una contrazione del -1,3% sullo stesso periodo 2024”. A soffrire maggiormente - continua Assobibe - sono i prodotti simbolo del made in Italy: nella Gdo si osserva un calo significativo di vendite a volume per gli aperitivi analcolici (-5,7%), i chinotti (-3,9%) e le aranciate (-1,2%). Il trend negativo si accentua nel Cash & Carry, dove i chinotti crollano del -11,4% e le aranciate confermano il -1,2%. Questi dati, pur evidenziando una tenuta generale del comparto, delineano uno scenario instabile, con segmenti storici della tradizione italiana in evidente difficoltà.
“Questo primo semestre dimostra che il mercato vive un momento di incertezza e, senza l’intervento del Governo che ha posticipato l’entrata in vigore della Sugar tax (come riportato da WineNews, ndr), le prospettive oggi sarebbero peggiori. Una tassa sulle bevande analcoliche che non trova fondamento da nessun punto di vista - afferma Giangiacomo Pierini, presidente Assobibe - incluso quello della salute, ma che continua a incombere sulle imprese dal 2019. Se, come previsto al momento, questa imposta sarà confermata per il 1 gennaio 2026, ci aspetta un autunno grigio, di profonde incertezze e di grandi preoccupazioni non solo per i produttori, di bevande ma per tutta la filiera, dal mondo agricolo alla distribuzione”, conclude Pierini.
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