Nonostante l’importanza cruciale della biodiversità per la salute umana, l’economia e la resilienza degli ecosistemi, solo il 15,5% delle acque territoriali e il 21,4% del suolo terrestre risultano attualmente protetti. Valori ben lontani dagli obiettivi fissati dal Global Biodiversity Framework delle Nazioni Unite e dalla Strategia europea per la biodiversità. Emerge dal secondo rapporto annuale del National Biodiversity Future Center (Nbfc), il primo centro nazionale di ricerca interamente dedicato alla biodiversità e finanziato dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr), che si propone come modello virtuoso per affrontare la crisi ecologica, presentato durante il Forum Nazionale della Biodiversità, andato in scena a Milano dal 19 al 22 maggio. “Attraverso un approccio transdisciplinare, il centro promuove la collaborazione tra scienza, società e imprese, con l’obiettivo di monitorare, conservare e valorizzare il patrimonio naturale italiano”, afferma National Biodiversity Future Center (Nbfc).
Il rapporto sottolinea come la biodiversità sia fondamentale per la salute globale: il 75% delle colture alimentari dipende da essa per l’impollinazione e la fertilità del suolo, mentre il 60% delle malattie emergenti è legato alla distruzione degli ecosistemi. Inoltre, oltre il 30% dei farmaci deriva da composti naturali. “Dal punto di vista economico - continua il report - i servizi ecosistemici italiani valgono circa 71,3 miliardi di euro, con impatti diretti su agricoltura, pesca e turismo”.
“Il Nbfc investe in tecnologie avanzate come metagenomica e genome mining (estrazione del genoma) per esplorare la biodiversità microbica. Questi strumenti permettono di scoprire nuovi enzimi e microrganismi utili per la biodegradazione dei rifiuti, la produzione di materiali sostenibili e la scoperta di molecole bioattive con applicazioni in nutraceutica e farmaceutica. Tra le proposte più innovative del centro - prosegue il report - c’è l’adozione di strategie “Nature Positive”, che mirano a rigenerare gli ecosistemi e integrare la natura nelle politiche economiche. I crediti di biodiversità, ad esempio, incentivano le imprese a investire in progetti di ripristino ecologico, migliorando le performance Esg (Environmental, social, and corporate governance) e favorendo la cooperazione tra settori”, afferma Nbfc.
“Contrariamente alla percezione comune - aggiunge il report - le città possono diventare habitat per molte specie. Il Nbfc ha censito oltre 2.200 specie vegetali e numerose specie animali nei centri urbani italiani. Progetti come il “Kit RBioUrb” e il tool “PollinAId” promuovono soluzioni basate sulla natura per sostenere la biodiversità urbana”.
“Infine, la sensibilizzazione della società rappresenta un pilastro fondamentale dell’azione del Nbfc. Attraverso mostre, spettacoli teatrali, concorsi fotografici e la piattaforma open access Biodiversity Gateway, il centro offre risorse educative e divulgative rivolte a cittadini, educatori e studenti contribuendo a diffondere una cultura della biodiversità più consapevole e partecipata”.
“La biodiversità non è solo un patrimonio da tutelare, ma una fonte inesauribile di valore economico, sociale e ambientale. Nbfc si configura come un catalizzatore di innovazione e cooperazione, dimostrando che la tutela della natura può essere integrata in strategie di sviluppo sostenibile. Investire nella biodiversità significa investire nel futuro del pianeta e nel benessere collettivo”, conclude il National Biodiversity Future Center (Nbfc).
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