Un documentario in memoria di Bob Noto, passato alla storia come il più grande fotografo gastronomico, scomparso nel 2017: è “Bob Noto: The World’s Finest Palate”, diretto da Francesco Catarinolo e prodotto da Studio Pandora con il supporto della Film Commission Torino Piemonte e del Gruppo Lavazza, che sarà proiettato domani, 23 gennaio, a L’Anteo Palazzo del Cinema di Milano. Un film documentario (qui il trailer) “che celebra la vita e la carriera di Bob Noto, figura iconica della gastronomia internazionale”, spiega una nota. L’evento vedrà la partecipazione dello chef Carlo Cracco e del regista Francesco Catarinolo, che incontreranno il pubblico dopo la proiezione.
Attraverso interviste con chef di fama mondiale, colleghi, amici e familiari, il documentario offre uno sguardo intimo su un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nel mondo dell’alta cucina. Tra i protagonisti delle testimonianze figurano Ferran Adrià (con cui Noto aveva un rapporto eccezionale, tanto da essere stato l’unico, fino alla sua scomparsa, ad aver mangiato tutti i 1.800 piatti creati fino ad allora dal grande chef catalano nell’arco della sua carriera), Massimo Bottura, Carlo Cracco, Enrico Crippa, Davide Scabin e Matteo Baronetto, insieme a giornalisti e critici come Marco Bolasco, Luca Iaccarino, Eleonora Cozzella ed Edoardo Raspelli.
“Il film - spiega una nota - segue la vita di Bob Noto, dalla sua passione per la fotografia culinaria alla sua inarrestabile curiosità per la gastronomia d’avanguardia. Un percorso ricco di esperienze straordinarie che lo hanno portato a esplorare le cucine più innovative del mondo, creando connessioni tra arte, cibo e cultura. Materiali d’archivio esclusivi, immagini inedite e momenti dietro le quinte offrono uno sguardo privilegiato su Bob Noto come fotografo e gourmet. Grazie all’uso dell’animazione, il documentario esplora anche il mondo interiore del protagonista, intrecciando ricordi, sogni e momenti di vita vissuta”.
“Bob Noto non era solo un gourmet, ma un visionario che ha trasformato il modo di vedere e vivere il cibo. Questo documentario è un tributo al suo impatto e alla sua eredità”, conclude il regista Francesco Catarinolo.
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