Una bottiglia che non esiste più, figlia di un passato lontano, quasi da antiquariato enoico, ma che da sola vale il prezzo del biglietto, o meglio, dell’asta firmata Bolaffi, che il 26 novembre batterà in diretta online 790 lotti. È quella del Barolo Monfortino Riserva 1955 di Giacomo Conterno, in un formato desueto come il Quarto di Brenta: 13,05 litri del vino italiano più ricercato nelle aste del vino, in Italia e nel mondo, ma anche il più performante sul mercato secondario dei fine wine. Base d’asta: 10.000 euro.
Tutto qui? Ovviamente no, al contrario. Il Monfortino non è che la punta di un iceberg in cui trovano spazio migliaia di bottiglie, dalle griffe delle Langhe come Bruno Giacosa, Gaja e Giuseppe Rinaldi, al top di Bolgheri, con tante annate di Sassicaia e Masseto, dai Supertuscan firmati Antinori, su tutti Tignanello e Solaia, ai big del Brunello di Montalcino, da Case Basse (Gianfranco Soldera) a Biondi Santi (Tenuta Il Greppo), dalla griffe del Chianti Classico Montevertine ai “padri” dell’Amarone Quintarelli e Romano Dal Forno.
Con un occhio alla Francia, con la doppia magnum di Romanée Conti Grand Cru 1990 del Domaine de la Romanée-Conti che parte da 20.000 euro, e diverse annate dei Premier Grand Cru Classé di Bordeaux.
Copyright © 2000/2024
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024