È una vittoria importante, sul punto ed in prospettiva, quella del Consorzio per la tutela dei Vini Bolgheri e Bolgheri Sassicaia Doc, guidato da Albiera Antinori, che, come riportato ieri da WineNews, in sede Ue, dall’Euipo, l’ufficio europeo per la tutela dei marchi e della proprietà intellettuale, dopo 5 anni, ha avuto ragione piena nella lunga causa che ha visto uno dei territori più prestigiosi d’Italia opporsi al tentativo di registrazione del marchio “Bolgaré” nella classe alcolici da parte della cantina Domaine Boyar, tra le più importanti di Bulgaria.
Una vittoria legale importante non solo per la denominazioni bolgherese, ma per tutto il sistema delle Dop italiane ed europee, perchè vede riaffermato dall’Euipo il principio che un marchio di territorio non può essere in alcun modo evocato da chi non ne ha diritto. E questo, fa ben sperare anche sul fronte della querelle che vede l’Italia contrapposta alla Croazia, che ha chiesto alla Commissione Ue la registrazione del menzione tradizionale Prosek, per la quale è arrivato un primo via libera, ma alla quale si sono opposti i consorzi del sistema Prosecco, diverse organizzazioni agricole e istituzioni italiane, con l’appoggio di altre realtà europee, contro quello che a detta di molti sarebbe un vulnus per l’intero meccanismo di tutela delle Dop.
Come hanno commentato ieri gli eurodeputati Pd Paolo de Castro e Simona Bonafè, che avevano portato nell’europarlamento la questione Bolgheri-Bolgarè, con la senteza dell’Euipo è stato stoppato “un chiaro tentativo di usurpazione commerciale da parte di un marchio bulgaro (Bolgaré), chiaramente evocativo dei vini Doc Bolgheri, ma che nulla ha a che fare con quelli che sono considerati tra i migliori vini al mondo”.“La decisione d’appello della Commissione dei Ricorsi dell’Euipo, che sancisce la vittoria del Consorzio di Bolgheri, assistito da Bugnion e dalla sottoscritta - spiega l’avvocato Paola Stefanelli - nel procedimento di opposizione contro la domanda di marchio Bolgarè, è una lezione di coerenza dell’Ufficio Marchi Europeo sulla tutela delle Dop alla Commissione Europea, che recentemente aveva approvato la richiesta di menzione tradizionale per il vino croato Prosek, indignando il settore vitivinicolo italiano e non. Nessuno sconto per chi evoca, intenzionalmente o meno, una Dop registrata. L’evocazione, afferma l’Euipo sulla scia della giurisprudenza della Corte di Giustizia, è un concetto assoluto ed oggettivo, e spetta a chi adotta un marchio verificare, prima di depositarlo, che non sia evocativo di una Dop. La Commissione dei Ricorsi rileva poi che l’evocazione può sussistere anche solo in uno dei Paesi membri e il fatto che non sussista, per motivi storici o linguistici, in una parte dell’Ue è irrilevante”.
“Una buona notizia per tutto il nostro made in Italy e che spero rappresenti un precedente importante nel contrasto di altri tentativi di richiamare le nostre denominazioni”, ha commentato il Sottosegretario alle Politiche Agricole (con delega al vino), Gian Marco Centinaio. “Questi tentativi - prosegue il Sottosegretario - rappresentano una minaccia non solo per i prodotti italiani, ma per l’intero sistema europeo delle denominazioni. Come era già successo nel caso Champagne vs Champanillo, anche in quest’occasione è stata ribadita la massima tutela delle denominazioni contro ogni tipo di evocazione, e si è evidenziata la forte somiglianza dei due nomi con il conseguente rischio per il consumatore di associare erroneamente la denominazione italiana e il marchio bulgaro. Ora se ne tenga conto anche per la vicenda Prosecco vs Prosek. Nel mondo ci sono vini che riescono a conquistare fette di mercato solo perché evocano nel nome i nostri vini e i nostri territori. Intanto dopo un contenzioso durato anni oggi viene difesa una nostra eccellenza apprezzata in tutto il mondo. Una vittoria non solo per Bolgheri, ma per tutto il made in Italy e per tutto il Made in Unione Europea”, conclude Centinaio.
“E’ la sentenza che aspettavamo - ha detto anche la vice presidente e Assessora all’Agroalimentare della Regione Toscana, Stefania Saccardi - perché Bolgheri non è un gioco di parole. Bolgheri è un territorio, un luogo irripetibile che esiste solamente in quel nome, lo stesso nome di un prodotto che solo questa terra ci offre, che ci danno un saper fare e una tradizione uniche. Con questa decisione l’Ufficio Marchi Europeo conferma che la Toscana e il “made in Tuscany” non rappresentano una mera questione di difesa di cortile ma sono la risposta a chi ha bisogno di trovare un prodotto di qualità che si associa a bellezza, storia, valore: 66 aziende associate del Consorzio. Tutto questo è Bolgheri, ben altro e ben oltre maldestri tentativi di ingannare qualche sprovveduto”.
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