Continuano le difficoltà del vino a Bordeaux, una delle regioni simbolo della Francia enoica, dove, nonostante alcuni nomi tra i più prestigiosi del mondo, ma che comunque vivono una situazione diversa, lontana dai venti di crisi, la produzione complessiva, tra le più vaste del globo, vive un periodo complicato tra consumi che cambiano, in negativo, costi che aumentano, climate change e un surplus di prodotto difficile da collocare sul mercato a prezzi soddisfacenti. A farne le spese sono soprattutto i piccoli vignaioli, spesso costretti a “svendere” il proprio vino, tra proteste e gridi di allarme.
E se il Governo francese è intervenuto puntando sulla distillazione di crisi e l’espianto dei vigneti abbandonati ed improduttivi, per sostenere il settore vitivinicolo del Paese, ad avanzare è anche il ridimensionamento spontaneo. Nel 2023, infatti, il vigneto della denominazione Bordeaux rivendicato Aoc è stato di 103.210 ettari, secondo i dati elaborati dal Dipartimento Economico del Consiglio Interprofessionale del Vino di Bordeaux (Civb), con un calo delle rivendicazioni sul 2022 (107.748 ettari) del 4%.
Una diminuzione della superficie rivendicata non da poco che si è concentrato nelle denominazioni rosse e rosate e che, in primis, ha colpito il rosso Bordeaux Aoc, il cui vigneto scende a 28.335 ettari, ben il 12% in meno sui 32.113 ettari del 2022 e, addirittura, -22% sui 36.259 ettari del 2017. Le cause sono molteplici, riporta il sito specializzato “Vitisphere”, a fronte di una difficile annata, quella del 2023, caratterizzata dalla presenza della muffa e delle difficoltà economiche. Il trend delle estirpazioni anticipate è stato attuato per ridurre i costi di gestione, l’attrattività è ai minimi termini tanto che, al momento, ci sarebbero 2.000 ettari di vigneti abbandonati in Gironda. Intanto, con la convivenza con l’Igp Atlantique e dei vigneti a bacca bianca, in crescita per la superficie, oltre che dell’Aoc Entre-deux-Mers, la denominazione regionale a bacca rossa potrebbe scendere, nel 2023, sotto la soglia del milione di ettolitri prodotti (940.000 ettolitri) a causa anche della muffa che ha inciso sul potenziale quantitativo.
Meno vigneti rivendicati e, quindi, una produzione più bassa può portare comunque ad un riequilibrio tra domanda e offerta in Gironda, con i prezzi, un punto debole dell’ultimo periodo, destinati a risalire. Complessivamente, per tutte le Aoc della Gironda, i 3,8 milioni di ettolitri che verrebbero prodotti nel 2023 si avvicinano all’attuale livello di commercializzazione. “In teoria, c’è un equilibrio” e “almeno, non dovremmo aumentare le scorte”, ha recentemente dichiarato Allan Sichel, presidente del Consiglio Interprofessionale del Vino di Bordeaux (Civb), che si è rammaricato di “transazioni a prezzi molto bassi”. Intanto si punta anche sulla comunicazione per ridare slancio al prodotto simbolo della regione, con una campagna lanciata alla fiera internazionale “Wine Paris & Vinexpo Paris”.
Per il ridimensionamento spontaneo dei vigneti, già iniziato, dovrebbe continuare ad aumentare con l’attuazione dell’estirpazione sanitaria di 8.000 ettari quest’inverno (si parla di un premio di 6.000 euro per ettaro), senza dimenticare l’estirpazione temporanea che potrebbe toccare quota 100.000 ettari a livello nazionale: novità destinate, insieme alla forza delle evoluzioni del mercato, a cambiare il colpo d’occhio di un’area che ha sempre vissuto in simbiosi con i propri vigneti.
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