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FINE WINES

Bordeaux “en primeur” 2023, anche Château Margaux si allinea al calo del -30% dei prezzi

Ma il mercato dell’ultima annata bordolese non si accende. E secondo “Wine Lister”, su 134 vini testati, solo 18 hanno una qualità superiore al 2022
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Bordeaux “en primeur” 2023, anche Château Margaux si allinea al calo del -30% dei prezzi

A Bordeaux continuano i rilasci dell’annata 2023 “en primeur” degli châteaux, con un trend netto al ribasso dei prezzi che non risparmia sostanzialmente nessuno. Neanche sua maestà Château Margaux (giudicato per il 2023 il migliore dei Bordeaux, da un sondaggio del Liv-Ex), che come già fatto (e raccontato qui) da altri grandi nomi come Latour, Haut-Brion, Mouton Rothschild e Lafite-Rothschild, per fermaci ai cinque grandi “Premier Cru”, si allinea ai ribassi nell’ordine del -30%, fissando il prezzo a 360 a bottiglia ex-négociant e a 4.320 sterline a cassa per il trade internazionale. Ma questo non basta, a quanto pare, a far decollare il mercato dell’ultima annata bordolese, come evidenziato dalle prime analisi fatte fino ad ora, e come conferma anche la seconda parte dello studio di “Wine Lister”, portale specializzato di proprietà de “Le Figaro”.
Secondo il quale, tra le altre cose, a fine campagna “en primeur” la forbice dei ribassi dei prezzi dovrebbe assestarsi tra il -21% ed il -34%, con una media, ad oggi, del -22%. Ancora, tra le curiosità, di 134 vini analizzati da “Wine Lister”, solo 18 hanno messo insieme un “Quality Score” più alto del 2022, e di questi, ben 10 vengono proprio da Margaux (secondo i giudizi incrociati dei wine critic Jancis Robinson, Antonio Galloni e Neal Martin di “Vinous”, di “Bettane+Desseauve”, Jeannie Cho Lee e della stessa Ella Lister di “Le Figaro”). Altro aspetto interessante dell’analisi di “Wine Lister”, è la crescita aggregata dei prezzi a scaffale non tanto dei singoli produttori, ma delle denominazioni di Bordeaux, nel periodo tra il 2019 ed il 2024, basata sulle migliaia di prezzi di enoteche, wine shop, e non solo, monitorati dal portale “Wine-Searcher”. Secondo cui Pomerol e Bordeaux sono quelli cresciuti di più, con un aumento del +3,9% per entrambi, seguiti da Saint-Émilion, a +3,2%, e poi via via da Saint-Estèphe e Saint-Julien (+2,8%), Pessac-Léognan e Pauillac (+2,6%), e da Sauternes e Barsac (+1,4%). Un trend di crescita dei prezzi che, però, è arrivato al punto di una netta inversione di rotta, come raccontano, ad oggi, i prezzi in netto calo dell’“en primeur” 2023. Mentre molti analisti e “wine merchant” sono alla finestra, per capire quali saranno le ripercussioni sul mercato del vino più in generale, di cui Bordeaux, nonostante le difficoltà degli ultimi tempi, resta un termometro importante, ed un punto di riferimento.

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