Bollinger, Louis Roederer, Moët & Chandon, Pol Roger, Veuve Clicquot Ponsardin e Laurent Perrier, per gli Champagne, e ancora Symington Family Estates per il Porto Graham’s, e, ancora, la portoghese Taylor, e la britannica CamelValley: sono queste le uniche cantine fornitrici dirette e ufficiali di vino della Casa Reale d’Inghilterra, a cui è concesso il “Royal Warrant”, il “sigillo” che consente questo privilegio ad una lista di poche centinaia di aziende di tutti i settori, rinnovati tra maggio e dicembre 2024 da Sua Maestà il Principe di Galles e Re d’Inghilterra, Carlo III, e dalla Regina Camilla. Ma, ovviamente, nelle cantine reali e nei calici c’è molto di più, con vini che arrivano da tutto il mondo, forniti da distributori e wine merchant selezionati.
Come Corney & Barrow, per esempio, che distribuisce anche vini italiani di brand, tra gli altri, come Antinori, Biondi-Santi, Tenuta di Biserno, Borgogno, Brezza, Castiglion del Bosco, Ceretto, Giacomo Conterno, Poderi Luigi Einaudi, Fontodi, Frescobaldi, Fuligni, Gaja, Il Marroneto, Masi, Ornellaia, Pasqua, Passopisciario, Quintarelli, Rinaldi, Dal Forno, Tenuta San Guido, Luciano Sandrone, Tenuta di Trinoro e Vietti, per dirne alcuni. O ancora Justerini & Brooks, con vini di cantine come Tenuta delle Terre Nere, Fratelli Alessandria, Le Ragnaie, Azelia, Petrolo, Masseto, Monteraponi, Quintodecimo, gruppo ColleMassari, Paolo Scavino, Roberto Voerzio, Oddero, Roagna, Gini, Bruno Giacosa, Bibi Graetz, Tua Rita, Fonterutoli, Tenuta Sette Ponti, Pio Cesare, Casanova di Neri, Isole e Olena, Duemani e Case Basse di Gianfranco Soldera, per fare altri esempi. Ma anche Lea & Sandeman, che in catalogo ha cantine italiane come Palmento Costanzo, Corteaura, Tormaresca, Giodo, Le Macchiole e Castello della Sala di Antinori, o Walker & Wodehouse, con cantine come Alois Lageder, Giovanni Rossi, Castellare di Castellina e Rocca di Frassinello, Ferrari, Suavia e Val d’Oca, tra le altre. Senza dimenticare Berry Bros. & Rudd, con brand come Badia a Coltibuono, Graci, Guado al Tasso di Antinori, Massolino, Trediberri, E. Pira di Chiara Boschis, Castello di Bolgheri, G.D Vajra, Giacomo Fenocchio, Castello dei Rampolla, Cerbaiona, Tassi, Produttori del Barbaresco e G. B. Burlotto, tra i tanti.
Perché sulle tavole dei reali inglesi, non può mancare il vino italiano, di cui Re Carlo III, peraltro, è un grande appassionato, come abbiamo raccontato su WineNews.
Copyright © 2000/2025
Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit
Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2025