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LA DEGUSTAZIONE

Brunello di Montalcino 2021: vini piacevoli, nonostante il millesimo dall’impronta arida

I migliori assaggi WineNews, a “Benvenuto Brunello”, tracciano uno scenario confortante nel calice, prima che sui mercati, anche per la Riserva 2020

In una fase di chiara instabilità sui mercati più significativi del vino, su cui pesano molteplici cause, l’imbottigliato 2025 di Brunello di Montalcino si riallinea su volumi prossimi al pari periodo dell’anno precedente (-0,9%). Il saldo nei primi 10 mesi - secondo l’analisi realizzata da Valoritalia sulla base dei contrassegni di Stato consegnati - si posiziona a 7,63 milioni di pezzi imbottigliati, a fronte dei 7,69 milioni dello scorso anno. Evidentemente, però, la criticità dell’attuale congiuntura non va certo sottovalutata. “Non c’è necessariamente una correlazione automatica tra imbottigliamenti e prodotto venduto - ha dichiarato il presidente del Consorzio, Giacomo Bartolommei - ma il dato è comunque un indicatore interessante in chiave di mercato che ci riporta in linea di galleggiamento dopo mesi più complicati”. L’attenzione resta comunque alta e “il Consorzio è convinto della necessità di attivare un programma di promozione della denominazione, con partecipazioni collettive presso il principale e storico mercato di sbocco - gli Stati Uniti - ma anche su altre piazze, con l’obiettivo di diversificare il più possibile le occasioni di business dei nostri vini”. In questa situazione, soggetta evidentemente ad un necessario e continuo monitoraggio, anche rispetto all’incidenza molto forte di fattori extra-economici, arriva la presentazione del Brunello di Montalcino 2021, a “Benvenuto Brunello” 2025 a Montalcino (20-24 novembre, anche con il Brunello di Montalcino Riserva 2020 ed il Rosso di Montalcino 2024) anteprima che, nonostante l’attuale contesto incerto disegna in qualche misura uno scenario confortante. Almeno a giudicare dal risultato nel bicchiere, prima ancora che nei mercati. In un percorso di alleggerimento complessivo dei vini alla ricerca di equilibrio e finezza - verrebbe da dire raccogliendo l’eredità stilistica di Franco Biondi Santi (“custode intransigente” della tradizione del Brunello, inventato, a fine Ottocento, dalla sua famiglia, alla Tenuta Greppo, ndr), lontano sideralmente dall’espressione dei Brunello della prima decade del Nuovo Millennio - e che lascia fuori dalla porta della cantina sovra-estrazioni e apporto surdimensionato del rovere. Un cambio di prospettiva evidente che determina, al contempo, in modo sempre più netto, anche le differenze dei vini ottenuti nel Nord o nel Sud della denominazione.
Detto questo, secondo la valutazione dell’annata affidata alla lettura delle caratteristiche del Brunello da parte di un team di esperti introdotta l’anno scorso e che va a sostituire il giudizio sul millesimo espresso dal numero di stelle, l’annata 2021 è inevitabilmente da inserire tra quelle, in generale, rubricabili come calde, in un trittico che, peraltro, prosegue anche con i millesimi 2022 e 2023, nell’ormai predominante riscaldamento climatico che, alle nostre latitudini, inevitabilmente colpisce più macroscopicamente i mesi decisivi per la raccolta. Il 2021 si segnala come un millesimo dall’estate calda con solo qualche sporadica pioggia sul finire del mese di agosto e temperature elevate, benché senza ondate di calore particolarmente accentuate. Un quadro generale che ha condotto ad una vendemmia in qualche caso anticipata e che ha prodotto uve integre dal punto di vista sanitario ma, evidentemente, con qualche squilibrio nella loro maturazione. Il risultato sono vini, in generale, ben eseguiti e di immediata piacevolezza, ma, in alcuni casi, con qualche articolazione tannica non ben “coperta” dal frutto e indurita dall’apporto del rovere e con un’espressione fruttata molto matura, accompagnata da qualche sferzata alcolica e qualche abbassamento del tono acidico.
Alla prova del calice, nei migliori assaggi WineNews, emerge il Brunello di Montalcino 2021 di Giodo (che ha presentato anche il nuovo Brunello “Pretto”, una declinazione più “sbarazzina” del “fratello maggiore”), dal bel carattere terroso con lampi di erbe mediterranee e spezie, ad anticipare un sorso ben profilato, raffinato e dalla progressione incalzante. Profuma di arancia matura, con toni affumicati a rifinitura il Brunello di Montalcino 2021 di Giuseppe Gorelli, che in bocca possiede un buon contrasto e un finale solo ancora un po’ contratto. Rosa, frutta rossa matura e spezie segnano gli aromi del Brunello di Montalcino Vigna Montosoli 2021 di Canalicchio di Sopra, dal sorso fitto, polposo e tendenzialmente potente. Gioca la partita della finezza, ma non è una novità, il Brunello di Montalcino AD1441 2021 di Castello Tricerchi, dai profumi sfumati e dalla silhouette sottile e leggera. Raffinato nei profumi di sottobosco arancia matura e spezie il Brunello di Montalcino 2021 di Fuligni, dallo sviluppo gustativo compatto e ben ritmato. Piccolo e gustoso il Brunello di Montalcino 2021 di Gianni Brunelli, dai profumi di frutti di bosco maturi e richiami terrosi. Una bella sorpresa il Brunello di Montalcino 2021 del Paradiso di Cacuci, dal bagaglio olfattivo fragrante sul frutto rosso e le erbe aromatiche che accompagna un sorso gustoso, reattivo e ben profilato.
Vino “stiloso” il Brunello di Montalcino Veltha 2021 di Maté dal buon carattere fruttato e dal sorso spigliato e continuo. Bella definizione aromatica del frutto nel Brunello di Montalcino 2021 di Pietroso, dal sorso pieno e saporito. Molto buono il Brunello di Montalcino Vigna I Poggi 2021 di Poggio Antico, dal bagaglio aromatico ben scandito e dalla progressione gustativa gustosa ed articolata. Dai toni floreali e speziati il Brunello di Montalcino Vigna del Lago 2021 di Val di Suga, che trova in bocca il suo punto di forza con un sorso scattante e articolato. Sembra aver abbandonato definitivamente le incertezze aromatiche del passato il Brunello di Montalcino Vigna Soccorso 2021 di Tiezzi, che mette in fila aromi floreali e fruttati su base affumicata ad anticipare un sorso vivace e sapido. Rovere in evidenza nei profumi del Brunello di Montalcino La Casa 2021 di Caparzo, dal sorso compatto e ben profilato. Vino di carattere, sapido e polposo, il Brunello di Montalcino 2021 di Fattoi. Buon naso dai toni di frutta rossa fragrante e dai lampi affumicati per il Brunello di Montalcino 2021 di Casanova delle Cerbaie, dal sorso solido e ben proporzionato.
Passando all’annata 2020 - che vede la sua declinazione vinosa di Brunello Riserva - il suo carattere climatico ha offerto, dal punto di vista vitivinicolo, caratteristiche apprezzabili nei mesi decisivi per la vendemmia (giugno-ottobre), pur con un andamento altalenante, dalla gestione senz’altro insidiosa (per esempio nella scelta del momento della raccolta), ma che - se ben condotto - ha potuto regalare vini intriganti, anche grazie alle caratteristiche del Sangiovese, in difficoltà con una calura continua, ma assai reattivo nel trasformare al meglio ogni elemento climatico all’insegna della freschezza (pioggia e temperature più basse) nel suo percorso di maturazione.
Ecco allora brillare il Brunello di Montalcino Riserva 2020 di Poggio di Sotto, che rimanda ai fasti della produzione del suo fondatore Piero Palmucci con aromi che incrociano frutto terroso, fiori appena appassiti, tocchi affumicati e rimandi alla pietra focaia, ad affiancare un sorso dalla trama tannica raffinata e dalla sapidità continua. Ben riuscito, anche se costruito su registri stilisti modernisti, il Brunello di Montalcino Poggio alle Mura Riserva 2020 di Banfi, dai tocchi speziati che contrastano un frutto rigoglioso e definito, ad anticipare una progressione gustativa solida e ben profilata. Per quanto riguarda i Brunello che posticipano la loro uscita scintillano il Brunello di Montalcino 2020 di Biondi-Santi, di straordinaria integrità aromatica che alterna tocchi di arancia, macchia mediterranea e piccoli frutti rossi a rimandi floreali e affumicati, con il sorso a muoversi in un costante e invitante contrasto dolce/acido.
Chiaro e ricco di frutta a polpa rossa, oltre che di fiori e erbe aromatiche il Brunello di Montalcino Teatro Riserva 2020 di Salicutti, dalla persistenza saporita al sorso e dal piacevole contrasto dolce-acido, ben impresso dalla trama tannica decisa ma garbata. Torna convincente il Brunello di Montalcino Phenomena Riserva 2020 di Sesti, dal carattere sanguigno e iodato, arioso e gentile, appuntito nelle note di spezie e piccoli frutti rossi in confettura, ma accogliente e calmo al sorso. Decisamente intrigante il Brunello di Montalcino Ugolaia 2020 di Lisini, dal rigoglioso e fragrante fruttato che si accompagna a tocchi affumicati e di pietra focaia. Il sorso è succoso e dal bel tannino terroso e ficcante. Dai toni austeri del grande vino il Brunello di Montalcino Diecianni Riserva 2016 di Le Chiuse, che gioca con successo la partita della longevità.

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