Madeleine Stenwreth (Svezia), Justin Knock (Uk), Michelle Cherutti-Kowal (Uk), Tracey Dobbin (Francia), Frank Roeder (Germania) e Philip Goodband (Usa), oltre agli italiani Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi: sono i “Master of Wine”, a cui il Consorzio del Brunello di Montalcino ha affidato il giudizio sull’annata che va in commercio (mentre in passato, fino al 2021, veniva assegnato un rating in stelle, da 1 a 5, sull’annata appena vendemmiata, ndr), cambiando format, con un nuovo strumento affidato ad un team esterno di “super esperti”, con degustazioni alla cieca dei campioni di Brunello di Montalcino 2020, al termine di un progetto sviluppato in più fasi: metereologica, analitica e sensoriale.
“Il gruppo di lavoro del nuovo progetto, guidato dal cda del Consorzio e formato da esperti climatologi, specialisti di analisi territoriali e degustatori internazionali, ha realizzato un metodo innovativo di valutazione che tiene conto dei fattori di grande eterogeneità ed identità che caratterizzano la denominazione. Il sistema ideato unisce i dati oggettivi legati agli andamenti climatici delle diverse annate, le conseguenze che le stagioni hanno sul comportamento vegeto-produttivo della varietà Sangiovese e le sensazioni soggettive di un campione rappresentativo di degustatori per percepire e valorizzare le peculiarità delle diverse annate”, spiega una nota del Consorzio del Brunello. L’analisi dell’annata sarà svelata a “Benvenuto Brunello” nell’evento che, dal 14 al 18 novembre, vedrà in assaggio l’annata 2020 e la Riserva 2019, che entrano sul mercato nel 2025.
Per questo progetto, il Consorzio del Brunello, come detto, si è affidato ai Master of Wine italiani, Gabriele Gorelli e Andrea Lonardi, ed a Copernico, società di Montalcino che si occupa di “high tech farming”: “questo modello, costruito e sviluppato per Montalcino, rappresenta uno strumento per meglio tracciare in modo contemporaneo l’elevata qualità, il continuo rinnovo stilistico della denominazione oltre che le sfide e gli effetti generati dal cambio climatico - commentano Gorelli & Lonardi - un metodo che consente anche al territorio e alle aziende di fare comunicazione in modo identitario”.
“Dopo aver abbandonato nel 2021 il giudizio espresso dal numero di stelle per l’anticipazione a novembre di “Benvenuto Brunello”, era necessario definire un nuovo paradigma di analisi dell’annata non più meramente quantitativo ma basato su dati oggettivi, autorevoli e non autoreferenziali - spiega, in una nota stampa, il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci - per la prima volta, un Consorzio di tutela affida la lettura del proprio vino di punta anche ad un team esterno di esperti, che potranno cambiare a ogni edizione. Una innovazione che consentirà ai produttori di Montalcino di presentarsi sul mercato sulla base di un modello di valutazione solido e contemporaneo, che tenga conto del cambiamento climatico, dello stile attuale e dei trend di consumo del Brunello”.
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