“Abbiamo registrato con piacere che Winenews ha reso noto che il valore dei vigneti toscani ammonta a 3,3 miliardi di euro. Un valore a cui bisogna aggiungere quello del prodotto vino, delle cantine e degli immobili. Tutto questo ci dà la misura del fatto che investire in Toscana non fa diminuire il valore dell’investimento ma lo fa invece aumentare. Lancio un appello agli investitori internazionali, alle nostre banche o ai fondi di investimento, perché vengano a investire in Toscana e sostenere chi decide di farlo”. Così l’assessore toscano all’agricoltura Gianni Salvadori, all’inaugurazione del “Buy Wine”, a Firenze, workshop internazionale organizzato da Toscana Promozione e Regione, che fa da sfondo alla settimana delle “Anteprime” delle nuove vendemmie e che vede oggi e domani 258 produttori incontrare oltre 300 buyer da 33 Paesi, di cui oltre il 25% dall’Asia. Le aziende toscane, ha ricordato ancora Salvadori “non si sono arrese alle difficoltà ma hanno investito tantissimo, non solo nelle cantine, ma anche nei vigneti. In poco più di 10 anni sono stati effettuati oltre 600 milioni di investimenti nei vigneti con un contributo pubblico della Regione di oltre 150. È forse il maggiore investimento realizzato nel territorio”.
Un altro investimento, ha spiegato l’assessore, “è quello fatto, anche attraverso i consorzi di denominazione, sul fronte dei controlli. In Toscana i controlli sono veri e il vino che esce dalla nostra regione è di assoluta qualità. Chi non rispetta le leggi noi lo fermiamo prima che possa vendere il suo prodotto”. L’enologia toscana, è stato ricordato, conta un valore dell’export che nel 2013 ha spuntato i 743 milioni di euro (+43% negli ultimi 5 anni), 46.400 ettari vitati di cui 43.430 a denominazione, 26.500 aziende 2,3 milioni di ettolitri prodotti lo scorso anno. Un plauso poi al “Buy Wine” che, unico esempio in Italia, mette insieme i vari Consorzi, specie i più piccoli ed emergenti, in un unico “collettore” e che rappresenta una sorta di anteprima delle anteprime. “E’ un’anteprima della Toscana - ha detto ancora - che non azzera i territori ma li valorizza concentrando il mondo del vino toscano, per poi “esplodere” sui singoli territori. E’ un modello unico nel panorama vinicolo italiano su cui dobbiamo continuare a lavorare. A questo risultato siamo arrivati dopo anni di lavoro e dalla consapevolezza che il nostro territorio è bello e ricco di storia e specificità. Ma oggi per parlare al mercato del vino mondiale c’è bisogno anche di concentrazione, quantità, e di dare un’immagine diversa dalla frammentazione”.
Secondo l’assessore “lavoriamo nel rispetto e nella valorizzazione di tutti i territori. Per questo abbiamo pensato a un evento unitario che poi e si moltiplica sui territori. Mi auguro che questa manifestazione possa avere un grande futuro per valorizzare insieme tutta la Toscana”. Dello stesso avviso anche Silvia Burzagli, vice direttore di “Toscana Promozione”, secondo cui “al “Buy Wine” troviamo una manifestazione che, per la prima volta, porta a Firenze le “Anteprime” dei vini toscani. La novità è proprio quello di avere qui le “Anteprime” e ringrazio tutti i consorzi. Qui, ne abbiamo riuniti 14 e altri 4 saranno con noi sui territori”. A “Buy Wine”, anche il deputato Pd Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, che ha sottolineato come “il vino è nostra locomotiva all’estero che trascina anche gli altri prodotti. Per questo occorre combattere, in sede internazionale ed europea, la contraffazione e il cosiddetto “Italian sounding”. E’ necessario poi dare una mano ai nostri produttori, anche grazie a norme ad hoc perché oggi c’è una giungla normativa in campo vitivinicolo. Questo deve essere uno dei principali impegni del Governo che verrà e del Parlamento”. Intanto, ha reso noto, “il 25 febbraio abbiamo organizzato un incontro tra le Commissioni Agricoltura di Camera e Senato, con le associazioni del vino, per iniziare a discutere di un “codice del vino italiano” che preveda norme più agevoli”.
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