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Campari, bene i primi 9 mesi 2015, con 1,14 miliardi di euro di vendite (+7,9% sul 2014), ma male il vino con i marchi più importanti, soprattutto per il crollo della Russia: -15,6% per Cinzano, -43,1% per Ricadonna e Mondoro

1,14 miliardi di euro di vendite per Campari nei primi 9 mesi 2015 sul 2014, un +7,9% (con una variazione organica del 2,5%), con un utile netto del gruppo di 187,5 milioni di euro (+52,7%) ante imposte: ecco i numeri principali che la multinazionale italiana del beverage presenta oggi, a Milano, ai propri investitori, secondo il resoconto intermedio di gestione aggiornato al 30 settembre 2015. Numeri positivi, nel complesso, dovuti al comparto degli spirits con la crescita di tutti i brand più importanti (da Campari ad Aperol, da Skyy Vodka a Wild Turkey), ma non per il vino, almeno per i marchi più importanti del gruppo nel settore, ovvero Cinzano, che pesa per il 4% sulle vendite complessive (sia con i vermouth che con gli sparkling wines), che ha registrato un -15,6% sullo stesso periodo 2014, soprattutto per le difficoltà degli spumanti del marchio in mercati strategici come la Russia, che ha affossato anche le performance dei brand Ricadonna e Mondoro, che valgono l’1% delle vendite totali, a -43,1%.
Numeri negativi che danno forza ai rumors che vorrebbero Campari (che non commenta) sulla via di cedere quasi tutta la sua divisione enoica, di cui fanno parte anche la cantina sarda Tenute Sella & Mosca, Teruzzi & Puthod, marchio storico di San Gimignano, dopo la vendita, nel giugno 2015, del 100% della cantina piemontese Enrico Serafino alla Krause Holdings Inc. per 6,1 milioni di euro.
Ma, nel complesso, il gruppo è decisamente in fase positiva. “Abbiamo registrato una crescita positiva in tutti gli indicatori di performance - spiega il Chief Executive Officer Bob Kunze-Concewitz - nei primi 9 mesi 2015. In particolare, nonostante l’aumentata debolezza in alcuni mercati emergenti (in particolare Russia, Brasile e Nigeria), i principali indicatori di profittabilità operativa, crescita organica ed espansione della redditività operativa, hanno mostrato una performance molto positiva, con un’accelerazione nel terzo trimestre. Questo risultato è stato raggiunto grazie al continuo sviluppo positivo del mix di vendite sia a livello di brand, trainati dalle marche a priorità globale, cresciute del +7,1% nei primi nove mesi e in accelerazione nel terzo trimestre, sia di mercato, grazie alla migliore performance dei principali mercati sviluppati ad elevata marginalità rispetto ai mercati emergenti caratterizzati da marginalità inferiore alla media del Gruppo. Guardando al futuro, siamo in linea rispetto al conseguimento di uno sviluppo positivo del business nell’anno. Ci aspettiamo che il trend di miglioramento della marginalità operativa evidenziato nei primi nove mesi, possa continuare nella restante parte dell’anno. Complessivamente, nonostante l’accresciuta debolezza in alcuni mercati emergenti, ci aspettiamo un quadro equilibrato in termini di rischi e opportunità per la restante parte dell’anno”.

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